In che modo è possibile immaginare spazi dove la cultura e l'apprendimento assumano un ruolo contaminante? È questa la domanda da cui parte l'indagine della Summer School Ils, Innovative Learning Spaces - Landscape of Knowledge, organizzata dal Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica dell'Università di Sassari.
Ils, giunta quest'anno alla sua quarta edizione, persegue un progetto di ricerca ambizioso e di alto profilo scientifico, che parte dagli edifici dell'apprendimento, quali possono essere gli edifici scolastici tradizionali, passando per altri spazi urbani, come i playground - aree giochi - o gli spazi pubblici in generale, per approdare a quelli della ricerca scientifica. «Uscendo dalle mura dell'edificio scolastico dopo aver considerato la città come grande piattaforma dell'apprendimento, Ils prova a sviluppare questo tema, in collaborazione con Infn, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sulle grandi strutture scientifiche - spiega
Massimo Faiferri
, responsabile scientifico della summer school -. Come possiamo immaginare questi paesaggi della conoscenza a partire dalle opportunità che le grandi strutture scientifiche offrono? Come immaginare edifici che siano in grado di trasmettere conoscenza?».
Dal 25 al 31 agosto studenti, laureati, laureandi e professionisti del settore della progettazione dello spazio, architetti, designer, che vogliono lavorare in un contesto internazionale (è attiva una partnership con 20 altre scuole da tutto il mondo), oltre a stakeholder interessati all'interdisciplinarità e alla trasversalità, pedagogisti, esperti della scienza dei materiali, ingegneri informatici ed energetici, sono invitati a riflettere su un paesaggio della conoscenza che sia anche sostenibile. C'è tempo fino al 1° agosto per iscriversi e prendere parte alla scientific school che avrà come quartier generale il Parco Scientifico e Tecnologico Porto Conte Ricerche ad Alghero. Ma tante saranno le location delle lezioni, dei focus group, delle visite e delle iniziative, aperte anche la pubblico generico. «Si tratta di una scuola interattiva, non con le classiche lezioni frontali - continua il responsabile scientifico - un momento in cui si compartecipa a un processo: un lavoro di ricerca sinergica degli spazi, che in forma latente già possiede la città, che possano essere legati in maniera stretta con la scienza». In questo processo un ruolo importantissimo è ricoperto dalle nuove tecnologie. «Tutto ciò che riporta in realtà fisicamente lontane da noi, in una dimensione più ampia, può contribuire ad arricchire questo paesaggio. Un esempio è dato dalla realtà aumentata che ci conduce in uno spazio non solo fisico ma anche virtuale», aggiunge Faiferri.
Insieme a Infn si stanno pensando i grandi spazi dei centri di ricerca, «non solo per chi vi lavora, ma anche attraverso la creazione di alcuni spazi come i science centre o i visitor centre che introducano il visitatore o l'utente esterno alle ricerche che vengono svolte all'interno dei grandi complessi, per capire e toccare con mano cosa si studia attraverso un'esperienza immersiva». E continua: «Abbiamo lavorato in collaborazione con i Laboratori Nazionali di Frascati, e c'è un nuovo progetto che coinvolgerà il recupero di Sos Enattos, ex sito minerario a Lula, nel nuorese, per lo studio di Einstein Telescope sulle onde gravitazionali. Il futuro paesaggio della conoscenza affiancherà ai luoghi che conterranno le grandi strumentazioni, gli spazi introduttivi che consentiranno al visitatore di comprendere cosa avviene, con importanti ricadute in termini di crescita culturale del territorio tutto».
La summer school ILS, Innovative Learning Spaces - Landscape of Knowledge, è anche evento che anticipa la Notte Europea dei Ricercatori coordinata da Frascati Scienza.
Per maggiori informazioni:
ilsscientificschool@gmail.com.