martedì 6 febbraio 2024
Si apre un nuovo fronte dopo la sospensione dell'ispezione di venerdì scorso e i controlli sulla sicurezza. Negate le informazioni necessarie a Sace e Mediocredito per salvare le aziende in difficoltà
Protesta permanente dei lavoratori dell'indotto a Taranto

Protesta permanente dei lavoratori dell'indotto a Taranto - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

La strada verso l’amministrazione straordinaria è lastricata di ostacoli. Non c’è pace per l’ex Ilva alle prese con una nuova crisi profonda che si trascina da anni e con uno scontro aperto tra il socio privato ArcelorMittal e lo Stato che tramite Invitalia detiene il 32% di Acciaierie d'Italia.

Dopo la clamorosa sospensione dell’ispezione dei commissari venerdì scorso, oggi è arrivato un altro muro contro muro che rischia di rendere vane le misure “salva indotto” approvate dal governo una settimana fa. Acciaierie d'Italia non fornirebbe le informazioni necessarie alla Sace per attuare il salvataggio delle imprese dell'indotto, come previsto dalle norme del decreto legge. Lo si apprende da fonti vicine al dossier ex Ilva. I dati servono per rendere operativo l'intervento di Sace e di Mediocredito Centrale.

Cosa prevede il decreto "salva indotto". Il Consiglio dei ministri ha approvato lo scorso 31 gennaio un decreto di cinque articoli che prevede diverse forme di tutela per l’aziende dell’indotto. Si va dall'accesso agevolato al Fondo di garanzia Pmi a un Fondo specifico, istituito presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l'obiettivo di abbattere gli interessi sui mutui per nuova liquidità. Confermata la prededucibilità dei crediti per le imprese, estesa anche a quelli vantati dai cessionari per fare in modo di garantire la fornitura di beni e servizi, quindi la continuità produttiva degli impianti. Scende in campo anche Sace che offrirà una garanzia finanziaria, a condizioni di mercato, fino al 70% di un importo massimo di crediti. Complessivamente vengono stanziati 150 milioni di euro a favore degli istituti finanziari cessionari. Il decreto contiene infine una specifica disposizione che estende la Cigs a tutti i lavoratori dell'indotto.

L'Aigi prosegue la sua lotta: a rischio 140 milioni di crediti. Ormai da due settimane le aziende dell’Aigi, associazione a cui aderisce l'80% delle imprese dell'indotto ex Ilva hanno bloccato la fornitura di beni e servizi e manifestano per chiedere il pagamento delle fatture arretrate. Nel 2015, anno in cui l'Ilva fu commissariata e le imprese persero crediti per 150 milioni, e il 2024, anno in cui si profila nuovamente l'amministrazione straordinaria temono di veder svanire crediti che ammonterebbero a circa 140 milioni.

Ispezioni dello Spesal dopo le segnalazioni dei sindacati sulla sicurezza. Riflettori accesi anche sulla sicurezza dopo la denuncia dei sindacati sulla mancata manutenzione degli impianti e l'ennesimo incendio scoppiato domenica nel reparto cokerie, per fortuna senza danni alle persone. Sono iniziati da alcuni giorni sopralluoghi e verifiche ispettive dello Spesal, il servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Asl, nello stabilimento siderurgico di Taranto.

I commissari e la mancata ispezione agli impianti. Acciaierie d'Italia non collabora e venerdì scorso ha mandato in fumo l'annunciata ispezione agli impianti che era stata sollecitata dal ministro delle imprese e made in Italy, Adolfo Urso. La visita dei commissari di Ilva in As (la delegazione era formata dai commissari Antonio Lupo e Francesco Ardito e dal dirigente Giancarlo Quaranta) si è interrotta bruscamente dopo un paio d'ore perché i dirigenti dell'azienda, secondo fonti interne, si sono rifiutati di fornire i dati riguardanti la produzione e il magazzino delle materie prime. L'ennesimo, clamoroso strappo si è consumato nel giorno in cui il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso di AdI contro la procedura di amministrazione straordinaria, la cui strada appare ormai spianata. Acciaierie ha poi sostenuto in una nota che "il team ispettivo di Ilva in As ha deciso unilateralmente di interrompere l'attività di ispezione", che non era possibile indicare "i dati di produzione" che "debbono essere verificati nell'ambito di un bilancio globale di stabilimento".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI