![A dicembre l'inflazione rallenta: è all'11,6% A dicembre l'inflazione rallenta: è all'11,6%](https://www.avvenire.it/c/2023/PublishingImages/c74cdd8a8a7f4ee18e590d6cc7f84062/pexels-anna-shvets-3962285.jpg?width=1024)
A dicembre secondo le prime stime Istat l’inflazione è stata dell’11,6%, in leggero calo rispetto all’11,8% di novembre. L’aumento mensile è stato dello 0,3%. L’indice dei prezzi rimane su livelli elevatissimi ed è più che raddoppiato dall’inizio dell’anno, ma questo è il primo ribasso dallo scorso luglio. Calcolata secondo i parametri europei l’inflazione di dicembre è stata del 12,3%, anche in questo caso in calo rispetto a novembre (quando era stata del 1,6%).
L’anno 2022 si è concluso così con un aumento dei prezzi medio dell’8,1%, il più alto dal 1985, che si era chiuso con un’inflazione media del 9,2%. Secondo i calcoli dell’Istat l’effetto trascinamento vale già un +5,1% di inflazione per il 2023: significa che se nei prossimi mesi i prezzi restassero stabili fino al prossimo dicembre, si avrebbe comunque un tasso di inflazione medio annuo del 5,1%.
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L'andamento dell'inflazione negli ultimi anni - Istat
Come sempre sono i beni energetici a spingere il tasso di inflazione: la voce “abitazione, acqua, elettricità e combustibili” segna un aumento annuo del 54,5%. Gli altri beni dai prezzi in maggiore aumento sono alimentari e bevande (+13,1%), hotel e ristoranti (+8,1%), mobili e articoli per la casa (+7,6%).
Mercoledì la Francia aveva comunicato un calo dell’inflazione dal 6,2% al 5,9% e la Germania una riduzione dall’11,3% al 9,6%. Ovunque la speranza è che il picco della crescita dei prezzi sia alle spalle: domani Eurostat pubblicherà le stime “flash” sull’inflazione dell’intera zona euro.