Padre Tomaž Mavric, il superiore generale, in visita ad una missione vincenziana - .
Il 27 settembre 1660 concludeva la sua vita terrena il sacerdote francese Vincenzo de’ Paoli. In oltre 170 Paesi milioni di persone che si riconoscono nella Famiglia Vincenziana celebrano oggi, memoria liturgica del santo canonizzato nel 1737 da papa Clemente XII, «l’eredità del “mistico della Carità”», come sottolinea padre Tomaž Mavric, superiore generale della Congregazione della Missione, fondata da “monsieur Vincent” nel 1625 per «seguire Cristo, evangelizzatore dei poveri».
Per coloro che si ispirano al carisma vincenziano, convinti che «chi serve i poveri, serve Gesù Cristo», si concretizza un duplice appuntamento giubilare: l’Anno Santo Ordinario che il Papa aprirà nella Basilica Vaticana il prossimo 24 dicembre e la ricorrenza giubilare del quarto centenario di fondazione della Congregazione della Missione, il cui motto è «Rivestitevi dello spirito di Gesù Cristo» e per il quale papa Francesco ha concesso alla Famiglia Vincenziana di ottenere l’indulgenza plenaria.
«Il peccato, allontanando la persona umana da Dio – si legge in una nota –, introduce disordine nella vita dell’uomo; attraverso il sacramento della Riconciliazione i peccati vengono cancellati in merito alla colpa ma restano “scorie” di questo disordine: l’indulgenza plenaria cancella tutto questo eliminando ogni traccia di pena residua che il peccatore deve scontare». Tutto ciò può avvenire in base a determinate condizioni: la Penitenzieria Apostolica a nome del Pontefice concede l’indulgenza plenaria ai missionari vincenziani, ai membri della Famiglia Vincenziana, a tutti i fedeli dal 17 aprile 2024 al 17 aprile 2026, alle anime del Purgatorio, attraverso «la nostra preghiera, invocazione alla Santissima Vergine Maria e a san Vincenzo de’ Paoli, agli anziani, agli infermi e a tutti quelli che non possono uscire di casa». Per ottenere l’indulgenza occorre visitare una chiesa vincenziana; confessarsi negli otto giorni precedenti o successivi; pregare secondo le intenzioni del Papa – cioè recitare secondo le intenzioni del Pontefice il Padre nostro, l’Ave Maria, il Gloria; recitare il Padre nostro e il Credo; accostarsi all’Eucaristia.
Nel tradizionale messaggio in occasione della festa odierna, il superiore generale padre Mavric annuncia una novità, l’apertura, il prossimo 1° gennaio, di un Ufficio dei pellegrinaggi vincenziani, presso la Casa Madre della Congregazione della Missione a Parigi. «L’obiettivo di un tale Ufficio è quello di rendere la visita ai siti vincenziani in tutta la Francia il più piacevole possibile, dalla pianificazione alla realizzazione, e dare al maggior numero possibile di persone in tutto il mondo l’opportunità di vivere un’esperienza spirituale così ricca e profonda», spiega padre Mavric. L’iniziativa è rivolta a gruppi di fedeli della Famiglia Vincenziana, a scuole e università, ai fedeli in cerca di un’esperienza spirituale, con l’obiettivo di una migliore conoscenza del santo francese, di una crescita personale e comunitaria e infine di scoprire insieme Parigi e la Francia.
Tre saranno le proposte iniziali di pellegrinaggio: “Pellegrinaggio al cuore del carisma vincenziano”, con visita ai luoghi principali legati a san Vincenzo de’ Paoli e altri santi vincenziani; “Esplora città francesi ricche di storie vincenziane”, con visita a più centri della Francia continentale; “Vincentian Paris”, un soggiorno a Parigi con visite ai luoghi ispiratori della storia vincenziana.
In Italia la Congregazione della Missione è presente dal 1642 nella pastorale parrocchiale, nell’animazione delle comunità, nel servizio ai più emarginati, nella promozione dei poveri. La Provincia italiana della Congregazione della Missione ha posto in rilievo due date nel 2025: il 25 gennaio, in concomitanza con la Festa della conversione di San Paolo, in cui indice il pellegrinaggio della Famiglia Vincenziana presente nelle varie realtà regionali e il 27 aprile, prima domenica dopo Pasqua, festa di anniversario della Congregazione della Missione, con la celebrazione giubilare in ogni chiesa e casa della missione dei padri vincenziani.
Spiega il visitatore d’Italia padre Valerio Di Trapani: «Fare memoria di quattrocento anni di Grazia con cui il Signore ha accompagnato la vita dei tanti missionari vincenziani che hanno seminato nel campo del Signore è davvero esaltante non tanto per guardare nostalgicamente alle molte opere realizzate, quanto per la promessa di Dio che continua a chiamarci ad essere segno e strumento di amore per i più poveri ed esclusi. Siamo consapevoli che il Signore continua ad inviarci anche oggi come quattrocento anni fa e questo ci rende felici».