mercoledì 13 gennaio 2010
COMMENTA E CONDIVIDI
Il Papa ha incontrato, subito dopo l'udienza generale, Susanna Maiolo, la donna che l'aveva spintonato nella notte di Natale nella basilica di San Pietro, facendolo cadere a terra. Secondo quanto riferito dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, la Maiolo ha espresso al Papa "il suo dispiacere per quanto avvenuto", e il pontefice le ha manifestato "il suo perdono".Nel corso dell'incontro il Papa ha voluto manifestare a Susanna Maiolo il suo perdono, come pure il proprio cordiale interessamento e augurio per la sua salute. "La Signorina Maiolo - ha spiegato Lombardi - ha espresso al Santo Padre il suo dispiacere per quanto avvenuto all'inizio della celebrazione della notte di Natale". La Maiolo era accompagnata da due suoi familiari. "Per quanto riguarda l' istruttoria avviata dalla magistratura dello Stato della Città del Vaticano - afferma ancorapadre Lombardi - essa continuerà il suo iter fino ad espletamento".L'udienza dedicata agli Ordini mendicanti. “Anche oggi, pur vivendo in una società in cui spesso prevale l’avere sull’essere, si è molto sensibili agli esempi di povertà e di solidarietà, che i credenti offrono con scelte coraggiose”. Ne è convinto il Papa, che nell’udienza generale di oggi ha ribadito – con le parole di Paolo VI nell’Evangelii nuntiandi – che “il mondo ascolta volentieri i maestri, quando sono anche testimoni”. È questa – ha detto Benedetto XVI nell’udienza generale di oggi, dedicata agli Ordini Mendicanti del XIII secolo – “una lezione da non dimenticare mai nell’opera di diffusione del Vangelo: vivere per primi ciò che si annuncia, essere specchio della carità divina”. Come ha ricordato il Concilio, ha spiegato Benedetto XVI – “la chiamata alla santità non è riservata ad alcuni, ma è universale”. Per questo “anche oggi ogni cristiano deve tendere alla misura alta della vita cristiana, a qualunque stato di vita appartenga”. Francescani e Domenicani “furono testimoni, ma anche maestri”, ha sottolineato il Santo padre, e grazie a loro la proposta di una “santità laicale” conquistò “molte persone”, tanto che “spesso vere e proprie folle” di fedeli laici “si radunavano per ascoltare i predicatori nelle chiese e nei luoghi all’aperto”. Gli argomenti trattati erano “vicini alla vita della gente, soprattutto la pratica delle virtù teologali e morali, con esempi concreti, facilmente comprensibili”.I Francescani e i Domenicani, sulla scia dei loro Fondatori,mostrarono i inoltre – ha proseguito il Papa - che “era possibile vivere la povertà evangelica senza separarsi dalla Chiesa. Anzi, essi trassero proprio dall’intima comunione con la Chiesa e con il Papato la forza della loro testimonianza”. L'appello per Haiti. Un appello alla “concreta solidarietà” al “fattivo sostegno”della comunità internazionale in favore della “drammatica situazione in cui si trova Haiti”. A rivolgerlo è stato il Papa al termine dell’udienza generale di oggi, prima dei saluti in lingua italiana. “Il mio pensiero va – le parole di Benedetto XVI - alla popolazione duramente colpita, poche ore fa, da un devastante terremoto, che ha causato gravi perdite in vite umane, un grande numero di senzatetto e di dispersi e ingenti danni materiali”. “Invito tutti – ha proseguito il Santo Padre - ad unirsi alla mia preghiera al Signore per le vittime di questa catastrofe e per coloro che ne piangono la Scomparsa”. Il Papa ha inoltre assicurato la sua “ vicinanza spirituale a chi ha perso la propria casa e a tutte le persone provate in vario modo da questa grave calamità”, implorando da Dio “consolazione e sollievo nella loro sofferenza”. “Mi appello alla generosità di tutti – il cuore dell’appello - affinché non si faccia mancare a questi fratelli e sorelle che vivono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della comunità Internazionale”. La Chiesa Cattolica, da parte sua, “non mancherà di attivarsi immediatamente tramite le sue Istituzioni caritative per venire incontro ai bisogni più immediati della popolazione”, ha assicurato Benedetto XVI.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: