lunedì 7 ottobre 2024
Ogni settimana uno spazio pensato per la riflessione personale con l'aiuto di testimoni della fede e maestri spirituali. Oggi sull'impegno a diffondere la speranza e il servizio alla pace
Le mani alzate al cielo per dire sì a Dio

Le mani alzate al cielo per dire sì a Dio - ICP

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Essere umili, riconoscere che da soli non possiamo cambiare il mondo, sono scelte di vita che sicuramente avvicinano a Dio. Non deve significare però rinunciare a impegnarsi per migliorare la realtà in cui siamo immersi. Il cristianesimo, recita una massima popolare, ha poco a che fare con la vita comoda. Al contrario, il Vangelo è un costante invito a mettersi al servizio degli altri, soprattutto i più poveri, quelli che non hanno la possibilità di contraccambiare. Perché Dio per diffondere il bene nel mondo ha bisogno di noi, di ciascuno di noi. Come recita il canto brasiliano che pubblichiamo integralmente, Dio si affida all’uomo modellato sul suo amore, per testimoniare la fede, per far crescere la carità, per «fare brillare la luce negli occhi di tutti».

«Dio solo può dare la fede,
tu, però, puoi dare la tua testimonianza;
Dio solo può dare la speranza,
tu, però, puoi infondere fiducia nei tuoi fratelli;
Dio solo può dare l'amore,
tu, però, puoi insegnare all'altro ad amare;
Dio solo può dare la pace,
tu, però, puoi seminare l'unione;
Dio solo può dare la forza,
tu, però, puoi dar sostegno ad uno scoraggiato;
Dio solo è la via,
tu, però, puoi indicarla agli altri;
Dio solo è la luce,
tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti;
Dio solo è la vita,
tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere;
Dio solo può fare ciò che appare impossibile,
tu, però, potrai fare il possibile;
Dio solo basta a se stesso,
egli, però, preferisce contare su di te».

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