Marzo 2013, l'abbraccio tra padre Adolfo Nicolás Pachon e papa Francesco
Spagnolo di nascita come il carismatico Pedro Arrupe e con una simile propensione all’apostolato intellettuale e alla missione in terre lontane “le nostre Indie” secondo una felice definizione di Claudio Acquaviva come il Giappone e le Filippine. È il tratto più singolare che ha cadenzato la lunga vita del 30esimo successore di Sant’Ignazio di Loyola Adolfo Nicolás Pachon deceduto ieri nel “suo” Giappone a Tokyo a 84 anni.
Il religioso ha guidato la Compagnia di Gesù come preposito generale dal 2008 al 2016. Toccò infatti al padre Adolfo Nicolás Pachon raccogliere nel lontano 2008 il pesante testimone di un lungo generalato, 25 anni (1983-2008) – corrispondente quasi agli anni di pontificato di Giovanni Paolo II – dell’olandese Peter Hans Kolvenbach.
Tra le curiosità di questo religioso ve ne è una in particolare: è stato il primo preposito della Compagnia da “Papa nero” a vedere un suo confratello, il gesuita e allora cardinale arcivescovo di Buenos Aires l’argentino Jorge Mario Bergoglio salire sul soglio di Pietro con il nome di Francesco nel 2013. Memorabile – tra le istantanee dei giorni successivi all’elezione di papa Francesco – fu proprio lo storico incontro e “abbraccio”, a Casa Santa Marta, tra Bergoglio e Nicolás.
Nato a Villamuriel de Cerrato, in Spagna, il 29 aprile 1936 il futuro padre Nicolás è entrato nel 1953 nel noviziato dei gesuiti di Aranjuez della provincia Toletana. Il suo percorso formativo e pastorale (a parte un passaggio a Roma alla Pontificia Università Gregoriana) è legato in modo speciale all’Asia e al Giappone come nel caso di altri gesuiti illustri come il sardo Giuseppe Pittau o l’attuale arcivescovo di Lussemburgo il cardinale Jean Paul Hollerich.
Dopo la licenza in Filosofia, in Spagna studia teologia a Tokyo dal 1964 al 1968. Proprio nella capitale nipponica, viene ordinato sacerdote nel 1967. Nel 1971 consegue un master in Teologia sacra e insegna poi professore di Teologia Sistematica alla Sophia University di Tokyo. Dal 1978 al 1984 riceve l’incarico di direttore dell’Istituto Pastorale di Manila, nelle Filippine. Dal 1991 al 1993 è rettore dello Scolasticato di Tokyo. Dal 1993 al 1999 è il provinciale della Provincia dei gesuiti del Giappone.
Viene eletto trentesimo superiore generale il 19 gennaio 2008 a 71 anni. Padre Nicolás ha partecipato al doppio Sinodo sulla Famiglia (2014-2015). Sua è stata la decisione nel 2015, – per venire incontro alla richiesta di papa Francesco di aiutare i senzatetto della Capitale, – di destinare un’ampia ala della Curia dei gesuiti a Roma, a pochi passi dal Vaticano, per la nascita e successiva realizzazione di un centro di accoglienza per i clochard.
Nel 2016 al compimento degli 80 anni ha annunciato le sue dimissioni da generale (il mandato è a vita) anche per motivi di salute, in linea con quanto fatto dal suo predecessore padre Kolvenbach.
Il 23 maggio i funerali nella "sua" Tokyo e una Messa commemorativa al Gesù di Roma
E cariche di affetto e riconoscenza sono state le parole espresse dal suo successore – il primo latino americano alla guida dell’Ordine ignaziano – il venezuelano Arturo Sosa Abascal in carica dal 2016: «Egli sarà grandemente rimpianto da tutta la Compagnia come un uomo di grazia e sapienza, semplice e umile».
I funerali di padre Adolfo Nicolás si terranno a Tokyo questo sabato alle 17, nella chiesa di Sant’Ignazio. Una Messa commemorativa presieduta dall'attuale preposito Arturo Sosa Abascal si terrà sempre sabato alle 10.30 nella Chiesa madre dei gesuiti il “Gesù” di Roma. Dopo padre Kolvenbach spentosi nella sua “patria d’elezione” nel 2016 il Libano padre Adolfo Nicolás è il secondo preposito della Compagnia di Gesù , in anni recenti, a morire lontano da Roma il luogo dove fu costituito l’Ordine nel 1540 da parte di papa Paolo III.
L’ultimo funerale di un “Papa nero” a Roma, cuore del cattolicesimo e del governo della Compagnia di Gesù, fu quello di Pedro Arrupe il 9 febbraio del 1991. A presiederlo, secondo un’antica tradizione, fu l’allora maestro dell’Ordine dei frati predicatori l’irlandese Damian Byrne.