Reggio Calabria, un momento dell'inaugurazione della Scuola biblica paolina. A sinistra l'arcivescovo Morrone, a destra il cardinale Tolentino - -
La Chiesa reggina trae rinnovato vigore dalle proprie radici: la fondazione paolina della Chiesa dello Stretto, narrata dagli Atti degli apostoli, fiorisce in una nuova iniziativa, la Scuola biblica paolina. L’iniziativa, coordinata da monsignor Salvatore Santoro, nasce su intuizione dell’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, monsignor Fortunato Morrone.
Nella sua prima lettera pastorale, il presule presentava l’esigenza di far ripartire la formazione permanente: «Pensare cristianamente non è solo un atto proprio della vita credente, ma è l’atto stesso della comunicazione della fede e perciò della testimonianza credente nel mondo». Per questo, la Scuola paolina favorirà «una maggiore consapevolezza della grazia della nostra fede, per stare nel mondo con una testimonianza credente all’altezza delle sfide delle sollecitazioni che provengono dalla nostra realtà sociale e culturale».
La prima tappa di questo percorso formativo, coincisa con l’apertura dell’anno pastorale, è stata presieduta dal cardinale Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero vaticano per la cultura e l’educazione. Nella sua prolusione, il porporato ha ribadito che San Paolo «è veramente l’ispiratore di uno stile di presenza nel mondo che è trasformativo, perché l’apostolo crede molto nella comunicazione umana».
Da giudeo credente in Gesù, prosegue il cardinale, «san Paolo aveva una concezione del mondo che lo ha aperto ad una fratellanza universale e gli ha permesso di tradurre l’esperienza della comunità giudeocristiana in un messaggio significativo per l’occidente». Anche per prepararsi a questa opera di traduzione, oggi più che mai necessaria, serve la Scuola biblica paolina: le iscrizioni sono già aperte attraverso il form disponibile online.