«Le parole del card. Bagnasco in apertura dei lavori dell’assemblea dei vescovi italiani, hanno il sapore dell’ultima chiamata alla politica ed alla società italiane» afferma Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari. «Ricordare che “la buona politica deve avere la capacità di anteporre all’interesse personale o di parte il bene del Paese” e che se il potere non è servizio “diventa fine a sé stesso e si deforma nei suoi volti peggiori” vuol dire mettere l’intera classe politica di fronte alla responsabilità della scelta. E soprattutto ad un ascolto più sistematico delle drammatiche urgenze del Paese reale. «Bagnasco lo dice chiaramente: “noi vescovi siamo vicini alla gente” e conosciamo “le preoccupazioni crescenti ed il disagio sociale diffuso” a cui la politica ha il dovere di trovare una risposta. Non ci sarà prova d’appello.«L’inverno demografico, causa ed effetto della crisi, andrà “preso in seria considerazione senza rimandi o depistaggi”. La famiglia va sostenuta e messa in grado di dare il suo contributo alla ripresa, “non può essere umiliata ed indebolita da rappresentazioni similari che in modo felpato costituiscono un vulnus progressivo alla sua specifica identità”.«La sterzata urgente e decisa deve intervenire sull’accesso e la difesa del lavoro, sul gioco d’azzardo “che divora giovani, anziani e famiglie”, sulla violenza che colpisce nelle strade e nelle case, sulla sempre minore libertà di scegliere come educare i figli, sulle derive che colpiscono la vita umana nelle sue fasi più deboli.«In questo senso» conclude Belletti «siamo particolarmente grati al cardinale presidente di aver voluto ricordare UnoDiNoi l’iniziativa europea a cui il Forum, come la quasi totalità del mondo cattolico, ha aderito e sulla quale è in corso la raccolta di un milione di firme in tutta Europa»Il presidente del Comitato italiano UnoDiNoi, Carlo Casini, esprime la più viva gratitudine al cardinale Angelo Bagnasco, "per il forte incoraggiamento che ancora una volta ha voluto dare all’iniziativa dei cittadini europei. L’autorevolezza delle sue parole si rende particolarmente evidente se si riflette sul momento e sul luogo in cui sono state pronunciate (in apertura dell’assemblea plenaria dei vescovi italiani) e sul richiamo che egli ha fatto all’analogo incoraggiamento manifestato dal Santo Padre. L’aver inserito la difesa della vita nascente in uno specifico capitolo a cui è stato dato il titolo di “Popolo della vita” evidenzia all’intera comunità cristiana, aperta per sua natura a chiunque riconosce sempre ed in ogni caso il mistero della dignità umana, il dovere di sentire come proprio il compito di stimolare incessantemente l’intera società sulla sensibilità per il diritto alla vita che è dovuto ad ogni uomo ed in ogni fase della sua esistenza. Analogamente, l’inclusione del tema della vita nascente nell’ambito di tutte le emarginazioni umane e del valore della vita nell’arco dell’intera esistenza, così come la lucida percezione della necessità di ricostruire l’anima dell’Europa con la forza dell’umanesimo cristiano, conferma quanto sia necessario ribadire la centralità politica del diritto alla vita e il riconoscimento della identità umana del concepito, come prima pietra di un complessivo rinnovamento civile e politico".Retinopera, dal canto suo, in un comunicato firmato dal coordinatore Franco Pasquali e dal segretario Vincenzo Conso, scrive: "Siamo grati al Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della CEI che, nella Prolusione all’Assemblea dell’Episcopato Italiano, ha richiamato la necessità di “un’ascesi intellettuale” per vincere il conformismo dilagante, per ribadire la centralità della persona, della famiglia, del lavoro e la necessità di una cultura della vita che allarghi l’orizzonte al mondo intero. Retinopera si sente ulteriormente incoraggiata a rafforzare il proprio impegno formativo, attraverso l’azione corale delle sue 20 Organizzazioni, ramificate nel tessuto connettivo del nostro Paese, per perseguire il bene comune delle nostre Comunità, vincendo il clima di contrapposizione presente nel Paese e diffondendo stili di vita fraterni che ci aiutino a superare anche quelle divisioni emergenti tra di noi, instaurando un’autentica fraternità e contribuire al rinnovamento del Paese e alla concretizzazione di una cultura di solidarietà. Si tratta di andare oltre “un modo di pensare vecchio e superato, autoreferenziale e senza futuro” che ci porti alla conversione dei cuori per vincere gli individualismi, dialogando con cuore aperto e sincero e costruendo ponti. Per questo siamo fermamente convinti - come abbiamo detto già in altre occasioni – che é l’ora della svolta, per assumere pienamente i problemi delle persone, rifiutando una concezione individualistica della vita che crea nuovi egoismi ed allarga la forbice tra ricchezza e povertà".
Netta anche l'onorevole Eugenia Roccella: "Con la sua Prolusione il cardinale Bagnasco indica ancora una volta i punti imprescindibili per la costruzione di una società rispettosa di ogni essere umano: accanto all’urgenza del lavoro e al diritto dei cittadini a essere governati responsabilmente dai loro rappresentanti, ha ricordato, ancora una volta, il bene universale della famiglia, che “non può essere umiliata e indebolita da rappresentazioni similari che non sono necessarie per tutelare diritti individuali in larga misura già garantiti dall’ordinamento”. Più volte abbiamo ribadito che per il rispetto dei diritti individuali non è necessario ricorrere alla legittimazione delle convivenze, ma è sufficiente utilizzare gli strumenti legislativi già esistenti. E ancora il Card. Bagnasco ricorda il “fronte fondativo della vita umana”: la tutela della vita di ogni essere umano, in tutte le sue fasi e in tutti i suoi momenti, specie quelli più fragili, continua a essere la bussola per ogni politica che si rispetti, al di là degli schieramenti politici di appartenenza".“Sono completamente d’accordo con quanto affermato dal Cardinale Bagnasco che, nel suo intervento alla 65a Assemblea Generale della Cei, pone fra le priorità odierne il lavoro, la famiglia, la vita umana”, ha affermato Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori. “La lotta all’emergenza occupazionale è il criterio per giudicare qualunque urgenza e qualunque intervento efficace. E’ il lavoro che deve presiedere in qualunque riflessione politica ad ogni livello: per dare risposte al disagio sociale diffuso, alle moltitudini di giovani che non trovano lavoro, a quanti l’hanno perso. Una riflessione ed un impegno - ha aggiunto Costalli – non solo sul piano politico, ma di cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità: dal mondo imprenditoriale alle banche, alle organizzazioni sociali”. “Andando verso la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani è altrettanto importante sottolineare il ruolo della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna ed aperta alla vita. E’ forte ed evidente l’esigenza di mettere al centro del dibattito, costantemente e in modo diretto, il tema della famiglia nel desiderio di declinare il tema del bene comune, a partire dai problemi particolarmente urgenti per il Paese, pena il suo ulteriore sfaldamento”, ha continuato Costalli.“La Prolusione del card. Angelo Bagnasco sottolinea con vigore come ogni questione economica, che impegna oggi ogni nazione europea, debba includere la difesa della vita umana, quale elemento fondativo di ogni società”, dichiara Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita. “Il Cardinale esprime con estrema chiarezza la convinzione che le evidenti difficoltà dell’economia globale passano attraverso l’emergenza antropologica, così che il valore della vita venga di nuovo posto in primo piano, fuori dalle derive individualistiche che la travolgono. Per ribaltare queste logiche e per continuare a dire sì alla vita e alla necessità di prendersene cura, occorre attivare ogni strumento affinché il tarlo della solitudine, nemico delle relazioni intersoggettive, trama essenziale del vivere sociale, sia sostituito dal rispetto etico e legislativo per ciascuno e per tutti. In questo orizzonte il Cardinale ha ricordato la campagna europea per la raccolta di firme a difesa dell’embrione ed ha allargato l’orizzonte per la protezione della vita in tutte le sue espressioni, indicandola come opzione ineludibile. Il compito dell’Europa è soprattutto quello di riattivare la memoria delle sue fonti originarie, che l’hanno vista fiorire anche grazie al Cristianesimo”.
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