"La forza per affrontare i persecutori" viene ai cristiani dal "rapporto con Dio". Lo ha detto il Papa nell'Udienza Generale di oggi, ricordando la figura di Santo Stefano primo martire della Chiesa, nella catechesi dell'Udienza Generale di oggi. Benedetto XVI ha fatto notare come nel suo martirio, narrato dagli Atti degli Apostoli, "si manifesta il fecondo rapporto tra la Parola di Dio e la preghiera". "La testimonianza di Santo Stefano - ha detto il Papa nella parte finale della catechesi odierna - ci offre alcune indicazioni per la nostra preghiera e la nostra vita".Soffermandosi sul discorso di Santo Stefano davanti al tribunale, il più lungo degli Atti degli Apostoli, il Papa teologo ha fatto notare che in esso Stefano "rilegge tutta la narrazione biblica, itinerario contenuto nella Sacra Scrittura, per mostrare che esso conduce al "luogo" della presenza definitiva di Dio, che è Gesù Cristo, in particolare la sua Passione, Morte e Risurrezione. In questa prospettiva Stefano legge anche il suo essere discepolo di Gesù, seguendolo fino al martirio. La meditazione sulla Sacra Scrittura gli permette così di comprendere il presente". "Negli eventi narrati nella Sacra Scrittura - ha osservato - emerge sempre Dio, che non si stanca di andare incontro all'uomo nonostante trovi spesso un'ostinata opposizione". Benedetto XVI è stato accolto da applausi e manifestazioni di affetto in piazza San Pietro. Le riprese dall'alto - effettuate dal Centro Televisivo Vaticano - mostrano i settori gremiti dai circa 40 mila fedeli presenti questa mattina all'Udienza Generale, cioè il doppio di quelli previsti dalla Prefettura della Casa Pontificia in base alle prenotazioni dei gruppi organizzati.