I milioni di esseri umani costretti a lasciare la propria terra devono essere "accolti e aiutati" nella loro speranza di un "vita degna", per sè e per le proprie famiglie. I cristiani sono chiamati a farsi "prossimo di chi soffre e dare voce a chi non ha voce". Il Papa ieri ha riassunto il senso della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato nei saluti nelle varie lingue dopo l'Angelus. E ha richiamato la figura di Abramo, che emigra perchè "spera in un futuro migliore" "ma anche perchè si fida di Dio", lo stesso Dio che "benedirà ogni gesto di carità" verso immigrati e profughi. Nel corso dell'Angelus quattro attiviste del gruppo Femen, due francesi e due ucraine di 23 e 25 anni, si son tolte le magliette e sono state identificate.Nella messa nella cappella Sistina, amministrando il battesimo a 11 neonate e 9 neonati figli di dipendenti vaticani, Benedetto XVI ha invece ricordato che con il battesimo i genitori offrono ai piccoli la "amicizia" di Gesù, "Dio che si è fatto uomo", e per questo sta "patire e gioire" con gli uomini. Non vi sentite fuori moda se battezzate i vostri figli, ha esortato Benedetto XVI, giacchè, contrariamente a quanto affermato dalla "mentalità" corrente, il "rapporto personale con Gesù" non "mortifica" la propria "realizzazione personale". Invece, ha ribadito papa Ratzinger, nel cammino di fede si comprende la "azione liberante dell'amore di Dio, che ci fa uscire dal nostro egoismo, dall'essere ripiegati su noi stessi, per condurci a una vita piena, in comunione con Dio e aperta agli altri". Qualcosa della meditazione del Papa sul battesimo sarà senz'altro rimasta nel cuore dei genitori da raccontare ai figli, pur se gli adulti sono stati impegnatissimi tra biberon e fiocchi, a tenere a bada i piccoli. Un neonato particolarmente inquieto ha cominciato a strillare alla preghiera dei fedeli ed è andato avanti fino alla fine, creando anche un certo scompiglio nell'ordine in cui i bambini, in braccio alla mamma, si avvicinavano a papa Ratzinger per il momento clou della amministrazione del sacramento. Ricca la simbologia del rito, con la veste candida consegnata a ogni battezzato e la candelina ai genitori, con la rinuncia a Satana e con l'unzione della fronte. All'Angelus, nel richiamare alla accoglienza degli immigrati, Benedetto XVI ha anche rivolto un "saluto particolare alle comunità cattoliche migranti presenti a Roma", affidandole alla protezione di santa Cabrini e del beato Scalabrini, due simboli della cura degli emigrati italiani all'estero. Accoglienza e tutela della dignità di chi lascia la propria terra sono poi al cuore del messaggio di Benedetto XVI per la 99.ma giornata mondiale del migrante, intitolato "Migranti: pellegrinaggio di fede e di speranza" e pubblicato nei mesi scorsi.