sabato 16 agosto 2014
Nella Festa dell'Assunta Francesco, a Daejeon, il Papa denuncia “l’idolatria della ricchezza, del potere e del piacere”
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Il Papa denuncia “l’idolatria della ricchezza, del potere e del piacere” che chiede “costi altissimi nella vita degli uomini”. Nella festa dell’Assunta, che Francesco trascorre nella diocesi di Daejeon, a 150 chilometri da Seul, prima celebrando la Messa allo stadio, poi incontrando seimila giovani di 23 Paesi di tutta l’Asia, il Pontefice mette l’accento sulla “povertà spirituale, la solitudine e la silenziosa disperazione” in cui molti si trovano e sul “deserto spirituale che si sta propagando in tutto il mondo”. La causa va ricercata in quei “modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginano i lavoratori” e in quella “cultura della morte che svaluta l’immagine di Dio, il Dio della vita e viola la dignità di ogni uomo, donna, bambino”. Così nella seconda giornata del viaggio a fare da filo conduttore c’è proprio questa denuncia di un sistema liberistico sfrenato che se ha portato le cosiddette “tigri asiatiche” a ritmi di crescita vertiginosi, ha creato però anche tanti scompensi. Francesco auspica dunque tutt’altro tipo di sviluppo, con il contributo determinante dei credenti. “E’ il Vangelo – dice – l’antidoto contro lo spirito di disperazione che sembra crescere come un cancro in mezzo alla società esteriormente ricca”. Dunque, “possano i cristiani di questa nazione – afferma nell’omelia della Messa – essere una forza generosa di rinnovamento spirituale in ogni ambito della società. Combattano il fascino di un materialismo che soffoca gli autentici valori spirituali e culturali e lo spirito di sfrenata competizione che genera egoismo e conflitti”. Insomma, aggiunge nel pomeriggio incontrando i giovani, “Cristo bussa oggi alla porta del vostro cuore” e chiede di essere “attenti e di vedere le cose che contano davvero”, anche perché Egli “attraverso di voi desidera illuminare la vita di questo grande continente”. Durante l’incontro con i ragazzi asiatici, il Papa ha anche risposto a braccio, parlando in italiano ad alcune loro domande. A Mey, una giovane cambogiana divisa tra il desiderio di diventare suora e un impegno diretto a favore dei poveri, il Papa risponde che si tratta di “un conflitto apparente, perché quando il Signore chiama, chiama sempre per fare il bene agli altri. Tu devi sentire Lui e chiedere: ‘Signore cosa devo fare?’”. Quindi alla stessa giovane che gli ha ricordato l’esistenza di martiri cambogiani tuttora sconosciuti, uccisi sotto il sanguinario regime di Pol Pot, il Pontefice assicura: “Ti prometto che mi occuperò, quando torno a casa, di parlare all’incaricato di queste cose, che è un bravo uomo e si chiama Angelo (il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, ndr) e chiederò a lui di fare una ricerca su questo per portarlo avanti”. Alla coreana Marina, poi, Francesco risponde sul rapporto tra il Nord e il Sud del suo Paese. “Non ci sono due Coree – dice, ce n’è una, ma la famiglia è divisa”. E allora il Pontefice offre “un consiglio e una speranza”. “Prima di tutto, il consiglio – dice - : pregare per i nostri fratelli del Nord. ‘Signore, siamo una famiglia, aiutaci all’unità, Tu puoi farlo. Che non ci siano vincitori né vinti, soltanto una famiglia, che ci siano soltanto i fratelli”. Quindi la speranza. “Qual è la speranza? – chiede il Papa - Ci sono tante speranze, ma una è bella: la Corea è una, è una famiglia. Voi parlate la stessa lingua, la lingua di famiglia; voi siete fratelli che parlate la stessa lingua. Pensate ai vostri fratelli del Nord: loro parlano la stessa lingua e quando in famiglia si parla la stessa lingua, c’è anche una speranza umana”. Infine chiede silenzio e compie una preghiera “muta” per la riunificazione del Paese. Nel corso della giornata Francesco incontra anche i familiari delle vittime del traghetto Sewol, affondato ad aprile causando la morte di oltre 300 ragazzi, e accetta la richiesta di uno di loro, Kim Ho-jin, che gli chiede di essere battezzato. Il rito si svolgerà domenica 17 agosto nella Nunziatura di Seul.
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