
La preghiera del Rosario per Francesco - .
Dalle chiese in Italia e nel mondo al piazzale del Policlinico Gemelli di Roma, laici e religiosi si stringono nella preghiera e invocano la misericordia affinché Papa Francesco "trovi sollievo nella sua sofferenza". Una speranza, "parola tanto cara a Bergoglio" come ripetono in molti, condivisa dalle comunità ecclesiali e dai fedeli che tutti i giorni dedicano un Ave Maria al pontefice. E un invito a pregare per il Santo Padre, ricoverato dal 14 febbraio, arriva anche dalla presidenza della Cei. L'Ufficio liturgico nazionale ha predisposto due schemi, uno per la recita del Rosario e uno per l'Adorazione eucaristica, che potranno essere adattati nei diversi contesti locali: "Con la stessa incrollabile fede del centurione - si legge - ogni comunità e ciascun fedele, affidi al Signore Gesù la sofferenza di Papa Francesco confidando nella sua pronta risposta: 'Io verrò e lo curerò'".
È un Papa che, le parole del pro-prefetto del dicastero per l'Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, "sentiamo presente in mezzo a noi e questo ci obbliga a rendere ancora più forte, più intensa, la nostra preghiera perché il Signore lo assista nel momento della prova e della malattia". Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in serata, nella chiesa di San Domenico, ha presieduto il Rosario per la salute di Francesco: "vogliamo stringerci al Santo Padre chiedendo al Signore di sostenerlo in questo momento di sofferenza, perché trovi sollievo e possa ristabilirsi al più presto", ha fatto sapere. "Affidiamo al Signore, medico delle anime e dei corpi - ha detto da parte sua il segretario della Cei, mons. Giuseppe Baturi - l'opera del personale sanitario che si prende cura di lui con dedizione e competenza ed eleviamo la concorde e fiduciosa preghiera affinché gli doni il sollievo nel corpo e nello spirito".
Nel pomeriggio messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano per chiedere a Dio di aiutare Papa Francesco ad affrontare questa prova. "In comunione di fede e di preghiera, ciascuno nella propria comunità - scrive in un messaggio ai fedeli della diocesi di Roma il cardinale vicario Baldo Reina - innalzeremo al Signore la nostra supplica per il Santo Padre, affinché lo sostenga con la Sua grazia e lo ricolmi della forza necessaria per attraversare questo momento di prova".
E vicino a Francesco, nel piazzale del Gemelli, l'ora dell'Angelus ha visto una piccola folla radunata - con lo sguardo spesso rivolto al decimo piano del Policlinico - intorno alla statua di Giovanni Paolo II. Monumento ormai diventato meta di un pellegrinaggio silenzioso per chi decide di pregare per il Papa, tra palloncini, rosari, sciarpe e disegni. Come quello di Alice (nome di fantasia), 12 anni, che raffigura Bergoglio tra i bambini, sotto a un arcobaleno, lo stesso comparso la scorsa settimana sopra al Policlinico. "Forza Francesco, siamo tutti per te", si legge nel disegno. "Ti auguriamo di tornare presto tra noi, noi bambini abbiamo bisogno di te", ha poi scritto la piccola nella lettera che vorrebbe consegnare al Papa. Tra la folla che ha animato la domenica con canti e preghiere, anche il cardinale Angelo De Donatis. "Noi siamo qui per fargli sentire tutta la vicinanza e tutta la forza della preghiera. Ci auguriamo che il Papa possa sentire questo abbraccio forte di tutti coloro che lo amano", ha detto. E il pontefice viene anche ricordato nella preghiera dei fedeli nel corso della messa domenicale nella cappella del Gemelli. Un'invocazione, una speranza - sulla scia di questo Giubileo - che ha raggiunto Bergoglio al decimo piano. Un affetto, quello della gente, che con il passare delle ore si intensifica e si manifesta sempre più.