Padre Francesco Bamonte
Un testo che unisce la teoria alla pratica. Al tempo stesso profondo e agevole. Utile alla formazione iniziale e poi permanente degli esorcisti. E insieme capace di dare un orientamento comune all’esercizio del loro ministero. Nella relazione che lo scorso 11 luglio ha presentato il volume, padre Francesco Bamonte, religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria e presidente dell’Associazione internazionale esorcisti (Aie) ha indicato lo stile che caratterizza le “Linee guida per il ministero dell’esorcismo” alla luce del rituale vigente. Non una “summa” di tutto il sapere esorcistico ma uno strumento che si pone accanto alla Tradizione per migliorare il servizio alla realtà malata e disturbata dal maligno. Essenziale, si legge nella presentazione del libro è riandare alle fonti di un ministero che non nasce dalle paure delle streghe «ma solo e soltanto da quel- lo che Gesù ha detto e per primo ha fatto, dando agli apostoli e ai loro successori la missione di continuare la sua stessa opera». Scopo principale delle Linee guida – spiega ad Avvenire padre Bamonte – è offrire ai sacerdoti membri dell’Associazione internazionale esorcisti «un vademecum di dottrina e prassi alla luce del Rituale degli esorcismi della Chiesa cattolica. Riteniamo, inoltre, che le “Linee guida”, essendo state sottoposte al dicastero della Congregazione per il clero, che ha provveduto ad esaminarle, avvalendosi dell’apporto della Congregazione per il culto divino e la Disciplina dei sacramenti e della Congregazione per la dottrina della fede, sulla base delle rispettive competenze, potranno contribuire alla formazione iniziale dei candidati al ministero di esorcista tutte le volte che i loro ordinari riterranno bene servirsi della nostra Associazione per assicurare loro principi ben fondati e indirizzi sicuri di comportamento nell’attuazione di questo delicato e difficile servizio ecclesiale».
Perché avete deciso di renderle accessibili a tutti? Dopo la pubblicazione riservata ai soci dell’Aie molti sacerdoti e anche alcuni vescovi hanno auspicato che le Linee guida fossero messe in commercio per il bene che potrebbero fare presso il popolo di Dio, sia per offrire un testo utile a chiarire parecchi punti oscuri e confusi che accompagnano il delicato ministero esorcistico, sia per contare su un buon strumento catechetico e pastorale che facesse da contrappeso alle tante pubblicazioni che enfatizzano gli aspetti sensazionalistici dell’agire diabolico. Dopo esserci confrontati con la Congregazione per il clero, che da parte sua non aveva nulla in contrario qualora fosse d’accordo anche il cardinale vicario responsabile dell’imprimatur, lo abbiamo fatto presente a sua eminenza Angelo De Donatis. E lui, valutata la nostra richiesta, ha concesso la distribuzione delle Linee guida attraverso i normali canali commerciali.
L’esorcista è un sacerdote “diverso” dagli altri? Quali caratteristiche gli sono richieste? Al capitolo XI delle Linee guida viene esposto ampiamente ciò che la Chiesa richiede nel sacerdote incaricato del ministero di esorcista. In particolare il vescovo che gli concede la licenza di esorcizzare deve verificare che sia ornato di pietà, di scienza, di prudenza, d’integrità di vita e che abbia una preparazione specifica che lo renda idoneo a questo delicato servizio. Quanto alla differenza tra il sacerdote esorcista e gli altri che non lo sono, è la stessa che intercorre tra il sacerdote che è parroco e gli altri che non sono parroci o il sacerdote che è cappellano di ospedale e gli altri che non sono cappellani.
Come riconoscere l’azione straordinaria del demonio? Esclusa la causa naturale e quella soprannaturale in ciò che si osserva e si esamina, resta solo la causa preternaturale, ossia demoniaca. Ma il discorso sul discernimento non si può esaurire in due battute, per cui posso solo rimandare alla lettura attenta delle Linee guida.
Una parte del volume è dedicata a ciò che può occasionare un’azione straordinaria del maligno. Ci sono comportamenti che la rendono impossibile? Il discorso su ciò che può occasionare un’azione straordinaria del maligno è molto delicato e, se non è ben svolto, può occasionare fraintendimenti. Per venire alla domanda, rispondo che non ci sono comportamenti che rendono impossibile l’azione straordinaria del maligno, in quanto l’impedirla, in tutto o in parte, dipende da Dio, non da noi. Ci sono grandi peccatori che non soffrono alcun disturbo straordinario da parte del demonio, mentre ci sono veri santi che sono stati vittime di azioni diaboliche straordinarie. Ciò che conta veramente è da che parte ognuno di noi vuole stare, come del resto ci è stato chiesto nel Battesimo: «Rinunci a Satana? Credi in Dio?».
Quanti i casi all’anno in cui effettivamente è necessario l’esorcismo? Impossibile dare una risposta. Fino ad ora non abbiamo mai fatto questa raccolta di dati né a livello nazionale che internazionale. E quanti sono gli esorcisti? Siamo in grado di conoscere solo il numero degli iscritti alla nostra Associazione che attualmente sono circa 800.