lunedì 7 maggio 2012
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Volete sapere dove va a finire l’8xmille destinato dai contribuenti alla Chiesa Cattolica? Basta chiedere. In particolare «chiedilo a loro». Dove «loro» sono alcuni dei destinatari reali degli interventi, diventati anche i protagonisti degli spot pubblicitari e dei filmati postati su internet (sito web chiediloaloro.it, ovviamente) che in questo periodo spiegano come le diocesi di tutta Italia impiegano i soldi ricevuti. Continua, dunque, l’impegno di trasparenza della Chiesa, che fin dall’anno della prima firma sulla dichiarazione dei redditi, ha sempre accompagnato la campagna di sensibilizzazione.Un impegno che si svolge a diversi livelli e che, oltre alla comunicazione attraverso tivù giornali e internet, prevede anche l’informazione diretta ai fedeli. Ne è testimonianza l’odierna Giornata nazionale (domenica 6 maggio), che si svolge in tutte le parrocchie italiane (circa 26mila). Ognuna di loro ha ricevuto nei giorni scorsi un kit contenente del materiale promozionale da diffondere tra i fedeli e da esporre in chiesa. In diverse chiese, poi, vengono organizzati incontri di informazione, mentre i giovani sono impegnati nella raccolta dei modelli Cud degli anziani, aiutandoli così a partecipare alla destinazione dell’8xmille, senza doversi sobbarcare lunghe file all’ufficio postale per consegnare gli stessi modelli.Com’è noto, infatti, la possibilità di destinare l’8xmille del gettito Irpef alla Chiesa cattolica nasce dalla revisione concordataria del 1984 ed è in vigore dal 1990. I fondi raccolti hanno tre destinazioni stabilite dalla legge 222 del 1985: esigenze di culto e di pastorale della popolazione, sostentamento del clero diocesano e interventi caritativi in Italia e nel Terzo Mondo. Grazie al fatto che l’85,01% dei contribuenti ha scelto di firmare per la Chiesa cattolica, nel 2011 è stato possibile destinare fondi consistenti a ognuna delle tre finalità fissate dalla legge: 468 milioni di euro sono stati impiegati per il culto e la pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie, per le nuove chiese parrocchiali, le iniziative nazionali e il restauro del patrimonio artistico; 235 milioni per i progetti di carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo; 361 milioni per sostenere i circa 37 mila sacerdoti diocesani, compresi i 500 fidei donum in missione all’estero.In ogni caso, però, il richiamo più forte è proprio quello della trasparenza. Non a caso nei materiali informativi c’è costantemente il rimando al rendiconto consultabile nel sito www.8xmille.it e alla singole esperienze del chiediloaloro.it. Tornano alla mente le parole pronunciate dal cardinale Angelo Bagnasco al Convegno degli incaricati diocesani del sostegno economico alla Chiesa, nel febbraio del 2011. Trasparenza e corresponsabilità, sottolineò il presidente della Cei, «sono i due binari su cui il "Sovvenire" ha camminato e deve continuare a camminare». Anche e soprattutto nel decennio dell’educazione. Il sostegno economico alla Chiesa, infatti, lungi dall’essere una materia solo contabile, «si presenta come una grande occasione formativa». Per questo Bagnasco invitò tutti ad «aprire una nuova stagione del Sovvenire», incoraggiando soprattutto gli incaricati a essere «i custodi e i promotori dello spirito grande e vivo del nuovo sistema di sostegno economico alla Chiesa in Italia e dei valori che lo innervano dal profondo». Valori tra i quali spiccano, appunto, la corresponsabilità e la trasparenza. Con quest’ultima che, rimarcò Bagnasco, «è e deve rimanere condizione imprescindibile e necessaria per il nostro percorso di Chiesa». Come dimostra proprio la Giornata di sensibilizzazione di oggi.LE VOCIL'otto per mille raccontato dalle voci e dai volti dei destinatari. Volontari e sacerdoti che animano le opere sostenute con i fondi. È questo il nucleo della campagna 2012 articolata in alcuni spot tv in formati da 30 secondi e da 15 secondi (regia di Stefano Palombi per l’agenzia Another Place) e in diversi filmati più ampi che si trovano sul sito chiediloaloro.it. L’obiettivo, spiega un comunicato stampa, è «dare conto della varietà e del profondo raccordo col territorio delle opere sostenute dalla Chiesa cattolica grazie alle firme, che ogni anno assicurano risorse a favore di realtà solidali di grande valore spirituale e civile».Veniamo così a conoscere la scuola materna «Il giardino di Madre Teresa» e «l’Orto-Circuito», entrambi percorsi d’integrazione, sorti a Palermo, a favore rispettivamente delle giovani famiglie, italiane e immigrate, e di persone con disagio psichico. Oppure l’impegno di don Vincenzo Catalfo e della sua comunità a Rocca di Mezzo, nell’Aquilano del post-terremoto. Oppure ancora la cooperativa sociale creata dalla Caritas a Ozieri (Sassari), a sostegno di cittadini con difficoltà occupazionali. I volontari hanno avviato un panificio, una falegnameria con produzione di mobili, un laboratorio di serigrafia e hanno così moltiplicato i posti di lavoro.Altri spot raccontano l’impegno dei 140 volontari della fondazione «Comunità solidale» di Rovereto a favore dei senza fissa dimora o l’esperienza delle case-alloggio per i malati di Hiv di Firenze, o, infine, il lavoro delle Piccole sorelle dei poveri, che a Roma si occupano degli anziani soli.Due gli spot girati in Brasile, a Fortaleza e Salvador di Bahia, nei quartieri in cui non c’è traccia del boom economico del Paese sudamericano. Nel primo caso l’8xmille della Chiesa italiana sostiene le vittime della prostituzione minorile, con l’associazione «Maria Madre della vita», che finora ha raggiunto – con cure mediche e un centro d’ascolto – oltre 600 giovani con i loro figli. Nel secondo, costruisce – in collaborazione con l’Avsi (Volontari per il servizio internazionale) – abitazioni dignitose e scuole per i minori, in una favela della città.

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