mercoledì 1 febbraio 2017
Arriva da Gela, in Sicilia, e chiama al servizio degli ultimi, l'immagine di Maria esposta in San Pietro alla venerazione dei fedeli. Accanto al Papa nella Giornata della vita consacrata
L'icona della Vergine Maria esposta in Vaticano

L'icona della Vergine Maria esposta in Vaticano

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Guarda soprattutto ai giovani la XXI Giornata mondiale della vita consacrata che, come ogni anno, si celebra il 2 febbraio, in occasione della Festa della presentazione del Signore. Un appuntamento particolarmente sentito dal Papa che non a caso anche nell’ultima Udienza generale ha invitato i fedeli a pregare per "quanti sono stati chiamati a professare i consigli evangelici, affinché con la loro testimonianza di vita possano irradiare nel mondo l’amore di Cristo e la grazia del Vangelo". Una sollecitazione che porta con sé la richiesta e il ringraziamento per il dono delle vocazioni, così come suggerisce il Sinodo dei vescovi che nel 2018 sarà dedicato al tema: "I giovani, la fede e il discernimento vocazionale".

Il viaggio di Maria

Ma l’odierna Giornata assume anche un particolare significato mariano, strettamente legato all’attenzione ai poveri. A testimoniarlo il gesto con cui in San Pietro, è stata incoronata l’icona della "Vergine Maria Madre della Misericordia", che oggi, dopo l’Eucaristia pomeridiana presieduta dal Pontefice, resterà esposta alla venerazione nella stessa Basilica Vaticana. La sacra immagine è stata voluta dai poveri e dai volontari della Piccola Casa della Misericordia di Gela, come omaggio alla Vergine Maria per il dono dell’Anno giubilare appena concluso. A portarla in Vaticano è stata una delegazione della diocesi siciliana di Piazza Armerina, guidata dal vescovo Rosario Gisana.

Il ringraziamento dei poveri

L’icona rappresenta la Vergine Maria che mostra Gesù, misericordia del Padre, mentre con il grembiule si vuole simboleggiare il servizio di Cristo all’uomo a sua volta invitato alla carità verso il prossimo. La sacra inmmagine, dal 13 novembre scorso, è esposta sull’altare principale della chiesa di Sant’Agostino in Gela, Centro di Spiritualità della Misericordia e sede, presso i locali dell’ex convento, della mensa e del dormitorio dei poveri. Ieri, ad accompagnare l’icona, a Roma, un centinaio di gelesi, guidati, come detto, dal vescovo Gisana, dal vicario generale di Piazza Armerina, don Antonino Rivoli e dall’iniziatore del Centro, don Pasqualino di Dio. Con loro un gruppo di poveri e di volontari della Piccola Casa che dopo l’udienza del mercoledì hanno partecipato in San Pietro al rito di incoronazione presieduto dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale di sua santità per lo Stato della Città del Vaticano e arciprete della Basilica di San Pietro. "Siamo onorati – spiega il direttore del centro don Pasqualino di Dio – che l’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Santo Padre abbia scelto la nostra sacra icona. Ancora una volta Maria diventa per la nostra città fonte di consolazione e di sicura speranza; Maria è la misericordiosa, così come ci fa pregare l’antica antifona del Salve Regina; lei ha ricevuto la misericordia fatta carne e si è lasciata condurre a servire l’anziana e stanca cugina Elisabetta. Maria ci insegna come la carità debba essere silenziosa, discreta, disinteressata, senza aspettarsi nulla in cambio. Abbiamo organizzato questo pellegrinaggio – prosegue il sacerdote – per ringraziare il Signore per la sua misericordia e per affidargli ancora una volta la nostra città, perché malgrado i motivi per scoraggiarci, non vogliamo perdere la fiducia e la speranza che risorgerà. Tante volte abbiamo sperimentato, presso la Piccola Casa, che vive solo di Provvidenza, come i gelesi sappiano essere generosi e sanno stringersi uno con l’altro per aiutare i più deboli".

Ritorno a casa

La "trasferta" dell’icona mariana terminerà domenica 5 febbraio quando tornerà a Gela dove alle 17:30 verrà accolta nella chiesa di San Francesco di Paola. Seguiranno una breve processione e la celebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta dal vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, nella Chiesa di Sant’Agostino dove la sacra immagine verrà ricollocata.

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