Siena: la facciata del Duomo - foto Siciliani
Il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, ha presentato le iniziative per il prossimo Giubileo che coinvolgeranno le due diocesi toscane. «Il Giubileo – ha spiegato l’arcivescovo – non è solo un viaggio verso Roma, ma anche l’occasione per creare e rafforzare le relazioni, la conoscenza e la solidarietà tra le comunità dei nostri territori. Durante questo anno di grazia ho chiesto a tutte le comunità di essere portatrici di speranza soprattutto nei luoghi di sofferenza, di emarginazione e di solitudine. Un nuovo slancio missionario verso chi ci vive accanto nel lavoro, nella scuola, in famiglia».
«Da oltre un anno – ha aggiunto Lojudice – abbiamo creato una vera e propria cabina di regia dove abbiamo voluto coinvolgere anche i 34 sindaci dei comuni compresi nelle mie due diocesi. Un lavoro fatto, fianco a fianco, per fare comprendere che questo importante evento coinvolge tutti ed è anche l’occasione per rilanciare il grande patrimonio spirituale, artistico e culturale dei nostri territori. Un metodo che ci ha dato ragione – ha sottolineato – perché siamo riusciti, grazie anche alle amministrazioni comunali, a garantire l’accoglienza dei pellegrini in ogni comunità diocesana soprattutto lungo il percorso della via Francigena. Sono oltre settemila i posti messi a disposizione».
Domenica 29 dicembre, come in tutte le Chiese particolari del mondo, si è aperto ufficialmente il Giubileo nelle due diocesi «con due celebrazioni, la mattina a Siena nel Duomo di Santa Maria Assunta e nel pomeriggio a Chiusi nella concattedrale di San Secondiano perché quella di Montepulciano è chiusa per lavori», ha ricordato Lojudice. Nei giorni successivi si è celebrata l’apertura nelle altre concattedrali a Pienza, Montalcino e Colle di Val d’Elsa.
I luoghi giubilari che sono stati individuati, ha detto ancora l’arcivescovo, hanno tutti «un legame speciale, vivo e profondo con le comunità». Ad esempio: a Siena le basiliche di San Domenico e San Francesco, legate alla spiritualità di santa Caterina; a Montepulciano la chiesa di Sant’Agnese che accoglie le spoglie mortali della santa; a Chiusi le catacombe di santa Mustiola e Santa Caterina, le uniche del Centro Italia. E poi: la Pieve di Santa Maria a Lamula ad Arcidosso, sull’Amiata, luogo di spiritualità sin dal IX secolo, l’abbazia di San Salvatore ad Abbadia San Salvatore sulla via Francigena, fondata dai Longobardi nel 743, e il Santuario di Maria Santissima Madre della Divina Provvidenza a Pancole (San Gimignano). «In tutte queste chiese – ha annunciato – si terranno le catechesi per riscoprire il senso dell’Anno Santo e ci sarà la possibilità di vivere il sacramento della Riconciliazione e nutrire l’esperienza di fede con la preghiera, tutto in armonia con le attività che le comunità vi svolgono abitualmente. Durante tutto il Giubileo ho voluto anche la presenza di una lampada votiva itinerante nelle parrocchie delle due diocesi a simboleggiare la fiamma della speranza che non deve mai spegnersi».
«Abbiamo voluto anche realizzare dei progetti speciali per l’Anno Santo – ha anticipato – che presenteremo prima di Pasqua del prossimo anno: “Siena e le terre dell’anima” e i nuovi itinerari cateriniani multimediali. Le due diocesi – ha concluso Lojudice – prenderanno parte a Roma al Giubileo degli Adolescenti, delle Famiglie, bambini, nonni e anziani e a quello dei Giovani. Mentre l’11 ottobre 2025 tutte le Chiese toscane si recheranno in pellegrinaggio a Roma». Di questo evento si occupa, dal punto di vista organizzativo, il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Andrea Migliavacca.