La Messa domenicale in una parrocchia - Siciliani
La liturgia a «servizio della verità del mistero pasquale» e nel segno della «partecipazione di tutti battezzati». S’ispira alle parole di papa Francesco nella lettera apostolica Desideravo desideravi (n.48) il titolo della 74ª Settimana liturgica, «Popolo di Dio e Ars celebrandi. Nella liturgia la vera preghiera del popolo di Dio». L’iniziativa promossa dal Cal, il Centro di azione liturgica, si terrà quest’anno si terrà a Modena – che la ospita per la prima volta – dal 26 al 29 agosto. L’invito – citando ancora il Pontefice – è quello di riflettere sull’esperienza «che fonda la vita cristiana tutta intera».
La Settimana è stata presentata ieri nell’arcivescovado di Modena-Nonantola. Erano presenti Claudio Maniago, presidente del Centro di azione liturgica e arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, vescovo di Carpi e vicepresidente della Cei, e il diacono Carlo Cantini, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano. «L’essere cristiani – ha spiegato Maniago – non è un’esperienza solitaria, ma un’esperienza di popolo». Ancor di più dopo la riforma liturgica del Vaticano II. Dal Concilio – ha proseguito – «è venuto meno il divario che separava i fedeli dai celebranti: da allora tutti quanti celebrano e vivono la liturgia che, in continuità con quanto praticato dalle prime comunità cristiane, è incontro con il Signore». Un dialogo al quale «ogni battezzato ha il diritto e il dovere di partecipare». Per tale ragione, la Settimana di riflessione e studio «non è un convegno per specialisti» bensì «un appuntamento popolare rivolto a tutti i fedeli» e che «negli ultimi anni ha visto aumentare la partecipazione dei laici».
Alle domande rivoltegli circa il «futuro della liturgia», Maniago ha risposto con scioltezza: «Nel calcio ci sono regole e pilastri che vanno lasciati intatti e questo accade, con maggior enfasi, nella liturgia». Dove ad esempio c’è «un linguaggio che si rifà alle Scritture e contiene simboli, immagini, profumi» e c’è anche «un’esperienza assembleare che unisce il popolo attorno a un Dio vivo» e che «non può essere surrogata da mezzi tecnologici».
Nel caso di Modena – ha osservato l’arcivescovo Castellucci – sarà una Settimana che aiuterà a «riscoprire la gioia di celebrare il Signore dentro la storia». «La nostra storia – ha aggiunto – che tanto ha bisogno di invocarlo come Dio della pace, della concordia e della giustizia». Si tratta di «un evento sempre atteso e apprezzato» e che quest’anno si vive «dentro e attorno alla Cattedrale medioevale di Modena e la chiesa abbaziale di Nonantola, due gioielli dell’arte cristiana e due luoghi celebrativi di particolare bellezza». Luoghi importanti – ha commentato – che «non costituiscono solo la cornice delle liturgie, ma ne sono parti integrante». Infatti, «l’architettura e l’arte dell’edificio sacro traducono la cultura di un popolo, i suoi ideali, le forme del credere e la rappresentazione della realtà».
Perché – ha proseguito Castellucci – «la liturgia è l’accoglienza attiva dei doni del Signore» che consiste nel «farsi raggiungere dai suoi doni». E per farlo «occorre uscire dal tempo profano, dai tempi di ogni giorno per entrare nel tempo del Signore», per «cogliere la bellezza della sua Parola» e fare esperienza «di comunione con i fratelli»
Relazione profonda – come spiegato dal diacono Carlo Cantini – che si cela dietro l’etimologia stessa del termine liturgia, il quale «comprende le parole “popolo” e “azione”». La liturgia – ha sottolineato – «è azione di salvezza che Dio compie per il suo popolo e azione del popolo, che a sua volta risponde all’incontro di grazia col suo Signore. Sulla scia del Concilio sono stati diversi i documenti del magistero e le iniziative di formazione volte a promuovere nel popolo di Dio una partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa. Così la 74ª Settimana liturgica si iscrive in questo filone formativo, con azioni liturgiche, relazioni interessanti e momenti culturali».
All’edizione 2024 parteciperanno relatori quali Giammarco Busca, vescovo di Mantova e presidente della Commissione episcopale per la liturgia; padre Ermes Ronchi, biblista e scrittore; l’arcivescovo Vittorio Viola, segretario del Dicastero per il culto divino e la disciplima dei sacramenti; l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione.
Alcune celebrazioni saranno presiedute dal vescovo di Parma, Enrico Solmi, dal vescovo di Forlì-Bertinoro, Lino Pizzi, e dal segretario del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Le relazioni della Settimana si svolgeranno nella chiesa di San Carlo (in via San Carlo 7, a pochi metri della Torre civica “Ghirlandina”) mentre le celebrazioni si terranno nel Duomo di Modena, per la maggior parte, e nella Basilica abbaziale di Nonantola la sera del 27 agosto. Si potrà partecipare previa iscrizione, compilando entro il 31 luglio un’apposita scheda su chiesamodenanonantola.it nella sezione “Settimana liturgica nazionale”.