mercoledì 21 gennaio 2015
​La nomina all'Autorità di informazione finanziaria è l’ultimo provvedimento per la trasparenza delle istituzioni vaticane. Ecco le tappe. (Gianni Cardinale)
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La nomina in Vaticano del nuovo direttore dell’Aif (Autorità di informazione finanziaria) Tommaso Di Ruzza è l’ultimo tassello di tutta una serie di provvedimenti riguardanti le strutture economico-finanziarie della Santa Sede che hanno caratterizzato e caratterizzano il pontificato di Papa Francesco. Provvedimenti che, sulla scia di iniziative già intraprese con Benedetto XVI (fu lui ad istituire appunto l’Aif con un motu proprio promulgato alla fine del 2010) per rendere più trasparente e allineato alla legislazione internazionale contrastante i fenomeni di riciclaggio la gestione de gli enti finanziari vaticani. Papa Francesco il 15 giugno 2013 ha nominato un nuovo prelato allo Ior e il 24 giugno successivo ha firmato un chirografo con cui ha nominato una commissione referente sull’Istituto finanziario caduto di nuovo nell’occhio del ciclone mediatico giudiziario. L’11 luglio viene emanato un moto proprio in materia penale e amministrativa con cui proseguono e sviluppano l’adeguamento dell’ordinamento giuridico vaticano, in continuità con l’azione intrapresa da Benedetto XVI a partire dal 2010 in tema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Il 18 luglio poi viene firmato il chirografo con cui viene costituita una nuova Commissione referente sugli enti economico-finanziari vaticana, la Cosea. L’8 agosto è quindi la volta di un motu proprio che estende l’applicazione delle leggi vaticane in materia di antiriciclaggio anche alle organizzazioni senza scopo di lucro aventi personalità giuridica canonica e sede nello Stato della Città del Vaticano e istituisce il Comitato Sicurezza Finanziaria. Il 18 novembre arriva poi il nuovo statuto dell’Aif. Il 2014 si apre, il 15 gennaio, con il cambio di quattro quinti della Commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior (e il 4 marzo viene ufficializzata la nomina  a presidente del porporato Santos Abril y Castello). Mentre il 24 febbraio con il motu proprio “Fidelis dispensatore et prudens” vengono istituite il Consiglio per l’economia (i cui membri vengono nominati il successivo 8 marzo), la Segreteria per l’economia (alla cui guida viene nominato il cardinale George Pell) e l’istituto del Revisore generale (ancora da nominare). Il 23 maggio la Radiovaticana annuncia che a il 22 le due Commissioni referenti (quella sullo Ior e la Cosea) hanno conclusi i lavori. Il 5 giugno vengono nominati i nuovi membri del Consiglio direttivo dell’Aif, mentre il 9 luglio in una conferenza stampa il cardinale Pell presenta il nuovo quadro economico della Santa Sede e annuncia il cambio al vertice laico dello Ior (con la nomina del francese Jean-Baptiste de Franssu al posto del tedesco Ernst von Freyberg). Il 19 novembre infine lo svizzero René Brulhart viene nominato presidente dell’Aif al posto del vescovo Giorgio Corbellini (che il 30 gennaio 2014 era subentrato al cardinale Attilio Nicora). In questo 2015 si attende che vengano pubblicati finalmente gli statuti del Consiglio per l’economia, della Segreteria per l’economia e del Revisore generale. È in elaborazione poi il nuovo statuto dello Ior che sostituirà quello del 1990. Così come è in elaborazione la nuova Costituzione apostolica della Curia Romana che dovrà occuparsi anche della configurazione dei nuovi organismi vaticani appena citati. In particolare sarà interessante verificare quali saranno alla fine i loro rapporti con la Segreteria di Stato che, soprattutto a partire con il pontificato di Paolo VI, ha avuto finora un ruolo centrale nelle questioni economico-finanziarie della Santa Sede.
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