La sensibilità ecclesiale è stata l’argomento al centro dell’intervento con cui lunedì scorso il Papa ha aperto la 68ª Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana. Una sensibilità ecclesiale da declinare in tutti gli ambiti e campi di azione pastorale. Che spinge i vescovi a «non essere timidi o irrilevanti nello sconfessare e sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata». Che porta a documenti facilmente traducibili in proposte concrete e comprensibili. Che significa un’autentica collegialità e comunione tra le periferie e il centro, tra le Conferenze episcopali e i vescovi con il successore di Pietro. Che impedisce di lasciar invecchiare «così tanto gli Istituti religiosi, monasteri, Congregazioni, da non essere quasi più testimonianze evangeliche fedeli al carisma fondativo ». Una sensibilità ecclesiale e pastorale che – ha sottolineato Francesco – si concretizza «nel rinforzare l’indispensabile ruolo di laici disposti ad assumersi le responsabilità che a loro competono». In altre parole, laici che se provvisti di una «formazione cristiana autentica, non dovrebbero aver bisogno del vescovo-pilota o del monsignore-pilota o di un input clericale per assumersi le proprie responsabilità a tutti i livelli». Si tratta di un richiamo forte che, sulla scia del Concilio Vaticano II e del successivo magistero della Chiesa (si pensi all’Esortazione apostolica post sinodale di Giovanni Paolo II
Christifideles laici), ribadisce la chiamata alla testimonianza del Vangelo che parte dalla piena condivisione delle attese e delle speranze del mondo di oggi. Perché in quella stessa quotidianità si è immersi per scelta e vocazione. I laici, recita
Lumen gentium al numero 31, sono fedeli che «incorporati a Cristo col Battesimo e costituiti popolo di Dio e, nella loro misura, resi partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, per la loro parte compiono, nella Chiesa e nel mondo, la missione propria di tutto il popolo cristiano». In questa pagina sono state raccolte le testimonianze del medico Lodovica Carli, della docente universitaria Paola Dal Toso, del dottorando Tiziano Torresi e dell’insegnante Giancarla Stevanella. Laici con storie e provenienze diverse alle spalle. Laici e laiche che così rispondono alla sollecitazione del Papa.