Agenzia Romano Siciliani
La voglia di dare il proprio contributo c’è. E lo si vede dalla vivacità delle idee arrivate dalle diocesi e dai 377 “Cantieri di Betania” attivati al 31 gennaio. Un importante segnale di protagonismo delle Chiese locali che potrà contare su una struttura di coordinamento, appunto l’organigramma del Cammino sinodale. Anche perché, come ha ricordato l’arcivescovo di Modena-Nonantola, vescovo di Carpi e presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale Erio Castellucci , lo scopo «non è creare delle esperienze che poi vengono archiviate», ma «prassi» e «ponti con i nuovi mondi». L’organigramma è stato presentato nel corso dell’Assemblea dei referenti del Cammino sinodale che ha visto riuniti a Roma l’11 e il 12 marzo oltre 250 referenti in rappresentanza di 147 diocesi, per confrontarsi sull’esperienza in atto e proseguire con rinnovato slancio nel percorso avviato. Al termine dell’incontro, i partecipanti hanno pregato insieme per papa Francesco alla vigilia del decimo anniversario dalla sua elezione.
Nel dettaglio il servizio di coordinamento, approvato dal Consiglio episcopale permanente, è composto dall’assemblea dei referenti diocesani del Cammino sinodale (nominati dagli ordinari del luogo), il Comitato nazionale del Cammino sinodale e la presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale. In particolare il Comitato nazionale, che resta in carica fino al 2025 e ha il compito di «studiare e promuovere iniziative volte ad animare e accompagnare il cammino sinodale», è composto dalla presidenza del Comitato del Cammino sinodale; due referenti - un uomo e una donna - per ciascuna delle 16 Regioni ecclesiastiche; un rappresentante per ciascuno degli organismi: Cpi, Cism, Usmi, Ciis, Cnal; un rappresentante per ciascuna facoltà Teologica italiana, un rappresentante della Lumsa, due dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, due del coordinamento delle Associazioni teologiche italiane; otto membri designati dalla Presidenza del Comitato, espressione di realtà sociali e culturali del Paese; altri membri designati dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana. Infine, la presidenza del Comitato è composta da un presidente, da tre vescovi designati dal Consiglio permanente della Cei, dal segretario generale della Cei, dal segretario del Comitato nazionale del Cammino sinodale, due coordinatori per ogni commissione del Comitato e il direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Cei.
L’organigramma è stato presentato proprio nel corso dell’Assemblea dei referenti del Cammino sinodale svoltosi nella Capitale lo scorso fine settimana con gli oltre 250 referenti in rappresentanza di 147 diocesi, che si sono confrontati sull’esperienza in atto e proseguire con rinnovato slancio nel percorso avviato.
L’Assemblea è stata occasione per presentare una prima fotografia sui “Cantieri di Betania”, 377 appunto, di cui 101 della “strada e del villaggio”, 99 di “ospitalità e della casa”, 93 delle “diaconie e della formazione spirituale” e 84 scelti dalla diocesi. I temi spaziano da giovani, famiglie, iniziazione cristiana, carità, volontariato, lavoro, passando per fraternità, rapporto laici e consacrati, organismi di partecipazione, fino ad arrivare alle strutture ecclesiali, centralità e riscoperta della Parola, formazione, ministeri, ruolo delle donne. Tra gli 84 Cantieri individuati da ogni Chiesa locale spiccano alcuni centrati su temi “originali” e prettamente legati al territorio, come quello sulle solitudini (Rieti), lo spopolamento (Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela), l’impegno sociale e politico (Anagni-Alatri), la giustizia e legalità (Foggia - Bovino, Oppido Mamertina-Palmi), la cura del creato (Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo), l’ecumenismo (Pinerolo), le culture diverse (Bolzano-Bressanone), i giovani, la famiglia e l’accoglienza turistica (Tempio-Ampurias), i mondi “altri” (Napoli), l’ascolto dei sacerdoti da parte dei vescovi (Pozzuoli).