I chiostri di Sant’Eustorgio, sede del Museo diocesano di Milano - Archivio
Vent’anni di attività intensa nel cuore di Milano, preceduti da un lungo lavoro di ricostruzione degli spazi e di allestimento delle raccolte. Domani, 5 novembre, il museo Diocesano (dal 2017 intitolato a Carlo Maria Martini) festeggia il ventennale dall’apertura al pubblico con numerose iniziative.
A partire da sabato, e fino al 6 febbraio 2022, le sale espositive al primo piano accoglieranno l’Annunciazione di Tiziano prestata dal museo di Capodimonte di Napoli, in deposito dalla chiesa di San Domenico Maggiore. La grande tela, alta ben 2,80 metri, è il "Capolavoro per Milano 2021", la popolare iniziativa natalizia del museo che dopo lo stop dell’anno scorso ritorna quest’anno per la 13esima edizione. Firmata "Titianus f", l’opera costituisce uno dei capisaldi della maturità dell’artista e rappresenta un raro episodio di pittura veneta nella Napoli del 1500. Per tutta la giornata, dalle 10 alle 18, l’ingresso al museo sarà gratuito (prenotazione consigliata alla mail: info.biglietteria@museodiocesano.it).
Per il pubblico più giovane è rivolto invece il progetto "Icons - un murale partecipato per il museo Diocesano", realizzato col sostegno di Fondazione di Comunità Milano onlus. Il collettivo Orticanoodles ha realizzato un grande murale sulla parete esterna, riproducendo particolari del capolavoro di Tiziano e di altre opere del museo, affiancati ai volti del cardinale Martini, di sant’Ambrogio e di san Carlo, in una suggestiva sequenza di immagini che si sviluppano su 300 metri quadrati; ne scaturisce un racconto per immagini che fa "uscire" il museo dalle sue mura attraverso un linguaggio popolare tra i ragazzi come quello della Street art, coinvolgendo mei laboratori e nei campus per bambini e ragazzi gli studenti del liceo artistico "Sacro Cuore".
Sempre da sabato, nell’ala al piano terra dedicata alle mostre fotografiche, verrà esposta una selezione di opere di arte contemporanea provenienti dai depositi di autori quali William Congdon, Guido Pajetta e Valentino Vago. Infine, un’importante acquisizione che sarà presentata il 25 novembre: il presepe Londonio composto da 60 personaggi, dipinti su carta o cartoncino sagomati a metà ’700 da Francesco Londonio. Acquisito nel 2018 grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi, è uno dei pochi esemplari di presepe lombardo dell’epoca lombardi che ci è pervenuto.
La storia del museo è lunga e si snoda per quasi mezzo secolo: fu voluto dal cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano, che ne parlò per primo in una lettera del 1931. Ci vollero però oltre 20 anni, e la Seconda guerra mondiale in mezzo, perché ripartisse il progetto.
Furono scelti i chiostri della basilica di Sant’Eustorgio, di proprietà demaniale, col piano regolatore del 1953; al ’60 risalgono una delibera comunale, e poi un accordo tra il cardinale Giovanni Battista Montini, il parroco don Paolino Spreafico e il Vicario generale Giuseppe Schiavini, per configurare il museo nell’attuale sede. I decenni successivi hanno visto lunghi lavori di restauro dei chiostri - pesantemente danneggiati dai bombardamenti - più il reperimento delle opere per costituire la collezione, fino all’inaugurazione avvenuta il 5 novembre 2001 alla presenza del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, e dell’allora Capo di Stato Carlo Azeglio Ciampi.
Le tappe del museo
1931
La prima idea è del cardinale Schuster nella lettera "Per l’arte sacra e per un Museo Artistico Diocesano"
1960
L’anno in cui viene siglato l’accordo per costituire il museo nei chiostri di Sant’Eustorgio
2001
Dopo 30 anni dall’accordo, il 5 novembre viene inaugurato il museo dal cardinale Martini