La scomparsa improvvisa di
monsignor Luigi Martella, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, ha lasciato senza parole la comunità della diocesi pugliese. Il presule si è spento ieri, lunedì 6 luglio, in tarda serata a causa di un infarto all’età di 67 anni. Era stato nominato vescovo nel 2001 ed era diventato il secondo successore di Antonio Bello, per tutti don Tonino, del quale aveva introdotto l’iter della causa di beatificazione nel 2008. I funerali si terranno domani, mercoledì 8 luglio.
La biografia
Ottavo di 10 figli, nato il 9 marzo 1948 a Depressa, frazione di Tricase, in provincia di Lecce e arcidiocesi di Otranto (oggi diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca), Luigi Martella aveva compiuto gli studi medi e ginnasiali nel Seminario arcivescovile di Otranto, il liceo classico a Molfetta e a Treviso, gli studi teologici nel Seminario Maggiore di Treviso. Licenziato in Teologia morale presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, si era laureato presso l’Accademia Alfonsiana in Roma ed era stato ordinato sacerdote il 10 aprile 1977 per l’arcidiocesi di Otranto.
Nella sua comunità diocesana era stato, fra l’altro, docente di religione nel Liceo Classico di Maglie (1980-1994), parroco della parrocchia della Madonna del Rosario a Castro Marina (1986-1994), responsabile del Settore di formazione nell’Istituto pastorale regionale, insegnante di Etica professionale alla Scuola per infermieri professionali di Tricase. Era stato poi anche responsabile della Pastorale familiare diocesana di Otranto, docente di Teologia morale presso l’Istituto di scienze religiose, padre spirituale nel Pontificio Seminario regionale di Molfetta, docente di Teologia morale fondamentale nell’Istituto teologico pugliese (dal 1994) e consulente etico della Confederazione regionale dei Consultori familiari di ispirazione cristiana (dal 1999).
Il 13 dicembre 2000 era stato nominato vescovo di Molfetta-Giovinazzo-Ruvo-Terlizzi da Giovanni Paolo II ed era stato ordinato il 10 marzo 2001 dall’arcivescovo di Bari-Bitonto Francesco Cacucci. Aveva scelto come
motto episcopale «Propter nomen suum», «Per amore del suo nome».
Il 21 dicembre 2007 aveva annunciato l’avvio della causa di beatificazione di Antonio Bello, suo predecessore. La fase diocesana fu poi aperta il 20 aprile 2008, a 15 anni esatti dalla morte di "don Tonino". Fase poi chiusa il 30 novembre 2013.
I funerali
Grande la commozione lasciata dalla sua morte nella sua comunità diocesana che si stringerà per tre giorni in preghiera attorno al proprio vescovo. Oggi alle 18 la salma sarà trasferita dall’episcopio in Cattedrale – che rimarrà aperta fino a mezzanotte –, per ricevere l’omaggio dei fedeli. Alle 19 ci sarà la Messa presieduta da don Vito Bufi, parroco della Cattedrale e alle 21 una Veglia di preghiera diocesana, presieduta dal vicario generale monsignor Domenico Amato. Domani,
8 luglio, la Cattedrale riaprirà alle 6 e alle 16.30 si terrà il funerale presieduto da Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto e presidente della Conferenza episcopale pugliese. Alcuni maxischermi saranno allestiti all’esterno e nell’attigua chiesa del Purgatorio. Al termine la salma sarà trasferita a Depressa, dove giovedì 9 luglio alle 17 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio, monsignor Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, presiederà la concelebrazione funebre, prima della sepoltura nel cimitero locale.
Numerosi i numerosi messaggi di cordoglio che stanno arrivando in queste ore alla comunità diocesana di Molfetta. Il settimanale diocesano «Luce e Vita» pubblicherà un numero speciale che sarà distribuito alla conclusione dei funerali.