Il cardinale Attilio Nicora in una foto del 2008 (Siciliani)
Le esequie del cardinale Attilio Nicora, saranno presiedute dal decano del Collegio Cardinalizio, cardinale Angelo Sodano, all'altare della Cattedra della Basilica Vaticana oggi, lunedì, alle ore 14.45. Papa Francesco presiederà il rito dell'ultima commendatio e della valedictio.
È morto sabato a Roma il cardinale Attilio Nicora, insigne giurista, che prima alla Cei – nella stagione della Revisione del Concordato e dell’introduzione dell’8xmille (di cui è considerato l’inventore) – poi al servizio della Santa Sede, come presidente dell’Apsa e della Autorità di informazione finanziaria, ha sempre unito la profonda conoscenza del diritto canonico ed ecclesiastico con la sensibilità pastorale di cui era ricco.
Nicora aveva compiuto 80 anni lo scorso 16 marzo. Nato a Varese, il porporato era stato ausiliare di Milano – l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha espresso il suo cordoglio a nome di tutta la Chiesa ambrosiana – e vescovo di Verona, ma il suo nome resta legato soprattutto alla revisione del Concordato del 1984 e alle successive applicazioni in fatto di sostentamento del clero, sostegno economico alla Chiesa cattolica e riforma del sistema degli enti ecclesiastici. In tale veste venne nominato co-presidente per parte ecclesiastica della Commissione paritetica italo-vaticana incaricata di predisporre la nuova disciplina. Le conclusioni raggiunte furono adottate con il Protocollo firmato a Roma il 15 novembre 1984 e confluirono nella legge 222 del 1985 che tuttora regola la complessa materia.
Nacquero così le offerte deducibili, gli Istituti diocesani e centrale per il sostentamento del clero e soprattutto l’8xmille, che avrebbe avuto un insperato (almeno all’inizio) successo presso l’opinione pubblica, grazie anche all’opera di intelligente “catechesi” che l’allora vescovo Nicora svolse presso le comunità ecclesiali di tutta Italia e anche in ambito civile. Dal 1987 Nicora si mise a servizio della Presidenza della Cei a Roma. Nominato presidente del Comitato Cei per i problemi degli enti e dei beni ecclesiastici, è stato fino al 1995 co-presidente della Commissione paritetica Italia-Santa Sede per il “nuovo” Concordato.
Nel 1992 Giovanni Paolo II lo ha voluto vescovo a Verona, dove ha svolto il suo ministero fino al 1997, quando è rientrato a Roma, dedicandosi a tempo pieno alle questioni giuridiche presso la Cei come delegato della Presidenza. Nel 2002 Giovanni Paolo II lo ha chiamato nella Curia Romana come presidente dell’Apsa creandolo cardinale nel concistoro del 2003. Benedetto XVI lo ha nominato membro della Commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior, e nel 2011 è diventato il primo presidente dell’Aif. Incarico che ha ricoperto fino al gennaio 2014 quando papa Francesco ha accolto le sue dimissioni.