sabato 29 agosto 2015
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Le tragedie dell’immigrazione nel Mediterraneo e nel resto d’Europa oramai sono quotidiane. Una vera emergenza umanitaria, di fronte a cui non bisogna dividersi. Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, a margine di una Messa al Policlinico Gemelli di Roma. “Il mio vorrebbe essere, davvero, un appello a tutti a fare il loro dovere. E se qualcuno non lo fa, pensi a qual è la sua responsabilità. Veramente, uniamo le forze per cercare di rispondere a questa emergenza. È un problema mondiale, un problema che esige una risposta ai diversi livelli, con diverse responsabilità, ma che deve vederci tutti coinvolti”. Riguardo alla Siria, per il cardinale, "bisogna richiamare l'attenzione su questo dramma e soprattutto cercare di attivare tutto quanto sia possibile anche da un punto di vista diplomatico”. Nell’omelia di fronte ai malati e al personale del Gemelli, il segretario di Stato vaticano ha detto che “la centralità del malato ha una valenza anche sociale ed economica e richiede che si investano risorse per perseguire i valori riassunti nel comandamento dell’amore del prossimo”. Dunque, "niente può rivelarsi tanto disastroso per la fede e per la cultura sanitaria e medica, quanto il perdere di vista la totalità della persona”.
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