La Segreteria di Stato della Santa Sede e il Governatorato della Città del Vaticano intendono "perseguire tutte le vie opportune, se necessario legali, per garantire l'onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servono lealmente la Chiesa, il Papa e il bene comune". Lo ha affermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in merito ad "alcune accuse, anche molto gravi, fatte nel corso della trasmissione 'Gli Intoccabili - trasmessa da La 7 ieri sera - in particolare quelle nei confronti dei membri del Comitato Finanza e Gestione del Governatorato e della Segreteria di Stato di Sua Santità". Rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se sono autentici i documenti mostrati in trasmissione dal conduttore Ganluigi Nuzzi, e in particolare una lettera indirizzata al Papa, attribuita al nunzio negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò, già segretario del Governatorato Vaticano, e un appunto indirizzato al segretario di Stato Tarcisio Bertone e attribuito al presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, padre Lombardi ha risposto: "non mi pronuncio sui singoli documenti prodotti". Ma ha denunciato "la discutibilità del metodo e degli espedienti giornalistici con cui è stata realizzata". Ed ha espresso "amarezza per la diffusione di documenti riservati".Della trasmissione televisiva "Gli intoccabili" andata in onda ieri sera e dell'"abituale contorno di articoli ecommenti", padre Lombardi ha criticato anche l'omologazione a quello che ha definito un "metodo generale, sia come stile di informazione faziosa nei confronti del Vaticano e della Chiesa Cattolica".
LOMBARDI: NESSUN DUBBIO SU FIDUCIA DEL PAPA IN MONS. VIGANO'"Va riaffermato decisamente che l'affidamento del compito di nunzio negli Stati Uniti a mons. Viganò", "uno dei compiti più importanti di tutta la diplomazia vaticana", "è prova di indubitabile stima e fiducia da parte del Papa". Così padre Lombardi sulla trasmissione "Gli intoccabili" di La7, in particolare sulla tesi secondo cui il trasferimento a Washington dell'ex segretario del Governatorato sarebbe dovuto alla sua azione di pulizia sugli appalti in Vaticano.L'azione svolta da mons. Carlo Maria Viganò come segretario generale del Governatorato "ha certamente avuto aspetti molto positivi, contribuendo ad una gestione caratterizzata dalla ricerca del rigore amministrativo, del risparmio e del raddrizzamento di una situazione economica complessiva difficile", sottolinea padre Lombardi in una nota. "Questi risultati, ottenuti durante la presidenza del card. Lajolo, sono chiari e non sono negati da nessuno", prosegue. Una valutazione "più adeguata" richiederebbe tuttavia "di tener conto dell'andamento dei mercati e dei criteri degli investimenti nel corso degli ultimi anni, ricordare anche altre circostanze importanti, come i risultati notevolissimi dell'attività dei Musei Vaticani, con flusso accresciuto di pubblico e orari di apertura più ampi, ricordare le finalità non puramente economiche ma di supporto della missione della Chiesa universale da parte dello Stato della Città del Vaticano che sono motivo di spese anche notevoli, e così via".In ogni caso, osserva ancora il portavoce vaticano, "i criteri positivi e chiari di corretta e sana amministrazione e di trasparenza a cui si è ispirato mons. Viganò continuano certamente ad essere quelli che guidano anche gli attuali responsabili del Governatorato, nella loro provata competenza e rettitudine". E ciò "è coerente con la linea di sempre maggiore trasparenza e affidabilità e di attento controllo sulle attività economiche su cui la Santa Sede è chiaramente impegnata, nonostante le difficoltà, come dimostrano anche le adesioni alle Convenzioni internazionali di cui si dà notizia - per casuale coincidenza - proprio quest'oggi". Insomma, "l'avvicendamento alla guida del Governatorato - aggiunge padre Lombardi - non intende certamente essere un passo indietro rispetto alla trasparenza e al rigore, ma un ulteriore passo avanti".