venerdì 18 maggio 2012
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«È la nazione intera che deve avere una sola voce e un solo cuore». A un centinaio di metri da piazza De Ferrari, dove Genova spiega il suo “no” alla violenza terroristica, il cardinale Angelo Bagnasco congeda così i sindacati. Cgil, Cisl e Uil sono salite in episcopio per chiedergli di intercedere presso il governo e fermare il piano di cessione di Ansaldo Energia e Ansaldo Sts, confermato da Finmeccanica. L’incontro si conclude con una dura condanna del terrorismo e l’altrettanto chiara esortazione a non vendere i «gioielli di famiglia». Toni amicali – Francesco Grandona, il duro della Fiom, gli ricorda di avere un cugino che è monsignore e cappellano militare – ma anche tanta tensione nell’aria: «Non teniamo più i lavoratori – spiega il segretario della Fim Claudio Nicolini – e non è proprio il momento di alimentare conflitti sociali a Genova». Il riferimento è all’attentato contro Roberto Adinolfi.Il cardinale ha delegato il capo dei cappellani del lavoro a intervenire alla manifestazione contro il terrorismo e gli organizzatori lo hanno fatto parlare per primo. «Monsignor Molinari ha detto le parole che dice la Chiesa», è l’approvazione del presidente della Cei, che ribadisce la propria linea sull’attentato anarchico: «È l’intera nazione che deve far sentire la propria condanna senza se e senza ma verso questi facinorosi, pochi o tanti che siano. È la nazione intera che deve avere una sola voce e un solo cuore». Parole che, annuncia, ripeterà nella prolusione.Di fronte alle preoccupazioni espresse dalla delegazione sindacale, la risposta del cardinale è in linea con quanto ha detto il 19 marzo, quando, in occasione della solennità di San Giuseppe, ha biasimato le «ristrutturazioni che si riducono a una operazione di finanza», spiegando che «se la “testa” di un’azienda emigra il resto del corpo non può resistere». Per il caso Ansaldo, Bagnasco auspica «che le chiarificazioni necessarie avvengano in tempi rapidi» e precisa che il gruppo genovese è un «tesoro del Paese». A Genova c’è il pieno accordo a «preservarlo in casa», dice, aggiungendo «speriamo che quest’accordo ci sia anche altrove». Soprattutto, gli sta a cuore la rapidità delle «chiarificazioni» perché «la gente lavora nell’incertezza».Sindacati molto soddisfatti: «Non vogliamo radicalizzare lo scontro con Finmeccanica – confida Antonio Apa, segretario Uilm – e il cardinale ci ha assicurato che ci darà una mano». Cercheranno di convincere Alfano, Bersani e Casini con un convegno unitario, che si terrà l’11 giugno.
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