giovedì 8 agosto 2024
Diffuso il tema della Giornata che sarà celebrata il 1° gennaio 2025: "Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la pace". Il richiamo al Giubileo e alle encicliche Laudato si' e Fratelli tutti
Papa Francesco all'Angelus

Papa Francesco all'Angelus - Ansa

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Guarda all’Anno giubilare e richiama le encicliche “Laudato si’” e “Fratelli tutti” la prossima Giornata mondiale della pace, la numero 58, che sarà celebrata il 1° gennaio 2025. Oggi è stato diffuso il tema scelto dal Papa. È: “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace”. Un titolo, spiega il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, che «manifesta una naturale consonanza con il senso biblico ed ecclesiale dell’anno giubilare e si ispira in particolare alle Lettere Encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti, soprattutto attorno ai concetti di speranza e di perdono, cuore del Giubileo: una chiamata alla conversione volta non a condannare, ma a riconciliare e rappacificare». Partendo dall’osservazione della realtà dei conflitti e dei peccati sociali che affliggono l’umanità oggi, prosegue la nota, «guardando alla speranza insita nella tradizione giubilare della rimozione dei peccati/cancellazione dei debiti e alla riflessione dei Padri della Chiesa, potranno emergere orientamenti concreti che portino ad un cambiamento tanto necessario in ambito spirituale, morale, sociale, economico, ecologico e culturale. Soltanto da una vera conversione, personale, comunitaria e internazionale, potrà fiorire una vera pace che non si manifesti solo nella conclusione dei conflitti, ma in una nuova realtà in cui le ferite siano curate e ad ogni persona venga riconosciuta la propria dignità».

Come noto la Giornata è stata istituita da Paolo VI l’8 dicembre 1967 e celebrata per la prima volta il 1º gennaio 1968. Nell’occasiona papa Montini auspicò che fosse vissuta «come augurio e come promessa - all'inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo - che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire».

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