La comunità - Dal sito del monastero di Norcia
Norcia, la cittadina umbra patria di san Benedetto, torna ad avere un abate dopo oltre tre secoli, per la precisione dal 1792 quando morì dom Benedetto Cipriani. A interrompere la lunga attesa, un decreto dello scorso 25 maggio che ha elevato il monastero benedettino della città umbra ad abbazia. A guidarla sarà dom Benedetto Nivakoff, già priore della comunità monastica maschile, eletto al nuovo incarico martedì scorso 28 maggio. «Questa elevazione canonica conferisce onore e dignità alla comunità monastica proprio mentre celebra il suo venticinquesimo anniversario di fondazione», ha sottolineato Nivakoff subito dopo l’elezione.
Come noto tra monastero e abbazia c’è differenza.
Il monastero è l’edificio in cui vivono monache e monaci sotto la guida di una badessa o di un priore.
L’abbazia è sempre un monastero ma di tipo speciale, nel senso che, sotto la guida appunto di un abate, gode di una propria autonomia (sui iuris) sugli edifici e il territorio che lo compongono. Il nome deriva dal latino e significa "ciò che appartiene all'abate", riferendosi inizialmente solo alla carica della persona che reggeva la comunità monastica, per assumere più tardi un significato più ampio comprendente il controllo del complesso dei beni locali.
Significativamente il decreto che cambia lo statuto della comunità monastica norcina è stato varato il 25 maggio, memoria liturgica di san Gregorio V, Papa benedettino. Dal canto suo dom Benedetto Nivakoff, statunitense, è nato in un paese vicino a New York. In Italia dal 2001 e cittadino italiano dal 2019, divenne priore del Monastero nell’autunno del 2016 succedendo a padre Cassian Folsom.
I festeggiamenti per i 25 anni di vita comunitaria - Dal sito del monastero di Norcia
«Il nuovo abate e tutti i monaci di Norcia – sottolinea il neo abate - sperano sinceramente che questo importante avvenimento spirituale possa segnare un incremento del desiderio di Dio per gli abitanti di Norcia così come per tutti coloro che, da molte parti del mondo, si uniscono ogni giorno alla preghiera del monastero».