È stato firmato ieri un accordo tra Santa Sede e Stati Uniti per combattere l’evasione fiscale. «Accordo storico», come sottolineato dal comunicato stampa congiunto, visto che è il primo siglato a livello governativo tra Vaticano e Washington. Il documento è stato siglato dall’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede (il 'ministro degli esteri' vaticano), e dall’ambasciatore statunitense presso la Santa Sede, Kenneth F. Hackett, e ha lo scopo di «migliorare gli adempimenti fiscali internazionali e lo scambio di informazioni fiscali in attuazione del
Foreign Account Tax Compliance Act statunitense (Fatca)». Il «primo accordo intergovernativo formale tra la Santa Sede e gli Stati Uniti» – si legge nel comunicato – sottolinea «l’impegno di entrambe le Parti a promuovere e ad assicurare un comportamento etico nel campo finanziario ed economico». In particolare, «l’accordo servirà a prevenire l’evasione fiscale e a facilitare l’adempienza dei doveri fiscali da parte dei cittadini statunitensi che svolgono attività finanziarie nello Stato Città del Vaticano». «Assicurare il pagamento delle tasse e prevenire l’evasione fiscale – si legge poi nella nota congiunta – hanno un’importanza economica fondamentale per ogni comunità, poiché un gettito fiscale e una spesa pubblica adeguati sono indispensabili perché i governi diventino strumenti di sviluppo e solidarietà, incoraggino la crescita dell’occupazione, sostengano le attività commerciali e caritative e forniscano sistemi di assicurazione sociale e assistenza volti a proteggere i membri più deboli della società ». Il comunicato conclude ribadendo che «in un contesto di globalizzazione economica » è «essenziale rafforzare lo scambio di informazioni al fine di prevenire l’evasione fiscale », evidenziando che l’accordo si basa «sugli standard globali più aggiornati per ridurre l’evasione fiscale
offshore attraverso lo scambio automatico di informazioni fiscali». In un articolo di commento pubblicato dall’Osservatore
Romano monsignor Gallagher ha sottolineato che «sebbene il numero di persone direttamente interessate a questa normativa sia relativamente limitato», lo scopo dell’accordo è «di grande importanza». Infatti con esso si mette «in risalto l’impegno della Sede Apostolica nel promuovere l’etica e l’integrità nell’ambito economico e finanziario, in un percorso che la Santa Sede ha intrapreso a partire dal 2010 con le prime riforme legislative ed istituzionali e che da allora prosegue in modo incessante». Il presule ha anche precisato che «l’organo competente» per eseguire l’Accordo «sarà la Segreteria per l’Economia», guidata dal cardinale George Pell.