Moroto, in Uganda, è la città sede dei principali interventi di Africa Mission movimento creato da don Vittorio Pastori - Alfieri
Irin ha sedici anni, anche se sembra più piccola della sua età. Ama studiare: scienze e matematica sono le sue materie preferite, e il suo sogno è diventare, un giorno, medico di medicina generale. E di cento, mille Irin avrebbe bisogno la Karamoja, regione ugandese tra le più povere dell'Africa sub-sahariana, un milione di abitanti, metà dei quali in stato di insicurezza alimentare acuta. E' qui che negli anni Settanta don Vittorio Pastori, un passato da ristoratore a Varese prima di mettersi al servizio di questo popolo, tracciò un percorso all'insegna della solidarietà.
Un momento delle celebrazioni del 50° di Africa Mission sabato scorso a Moroto, in Uganda - Alfieri
Don Vittorio, "Vittorione" per tutti, arrivò nel pieno di una brutale carestia. Cinquant'anni dopo, il segno della sua opera, concretizzatosi nel movimento Africa Mission, è stato celebrato con una grande cerimonia sabato scorso proprio qui in Karamoja, a Moroto. A don Vittorio è intitolato il Centro giovani guidato da don Sandro de Angelis, sacerdote fidei donum dell'arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado, guida spirituale del movimento e del suo braccio operativo, l'Ong Cooperazione e sviluppo, protagonista di interventi a favore della popolazione locale, dalla formazione professionale all'accesso all'acqua, dal diritto allo studio all'adattamento al cambiamento climatico. Irin, insieme a Moses e ad altre centinaia di bambini e ragazzi, ha in questo Centro un luogo sicuro, lontano dalla strada, in cui poter trascorrere giornate fatte di dialogo, formazione e amicizia. I suoi studi, come quelli di altri 300 alunni iscritti nelle scuole della zona, sono finanziati attraverso Africa Mission da famiglie italiane. Anche se, sottolinea Carlo Ruspantini, direttore generale del movimento, "le necessità sono ben più ampie. Basti considerare che il tasso di analfabetismo nella regione è pari al 70%: avremmo bisogno di un numero maggiore di sostenitori".
Monsignor Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio, inaugura un pozzo di Africa Mission vicino a Moroto, in Uganda - Alfieri
Alla cerimonia di sabato, oltre ai responsabili dell'Ong piacentina, erano presenti il vescovo di Piacenza-Bobbio, monsignor Adriano Cevolotto, il vescovo di Moroto, monsignor Damiano Guzzetti, l'ambasciatore italiano in Uganda, Massimiliano Mazzanti, e le autorità locali. "Don Vittorio venne qui innanzitutto per sfamare ma riuscì a trasformare un'emergenza nell'avvio di un processo che continua tuttora a gemmare, producendo progetti capacii di intercettare le povertà che si presentano continuamente. Credo che questo sia un aspetto che restituisce il senso di una profezia cristiana", sottolinea monsignor Cevolotto. Poco distante da qui, grazie all'impegno di monsignor Guzzetti e di un volontario "storico" come Roberto Gandolfo, sta sorgendo la nuova Cattedrale di Moroto per oltre 5mila fedeli. "La Provvidenza ci ha aiutato finora ad avere i fondi necessari – spiega monsignor Guzzetti -, ora speriamo in ulteriori finanziamenti di gruppi di donatori per terminarla entro fine anno".
Monsignor Damiano Guzzetti, vescovo di Moroto, in Uganda, nella cattedrale in costruzione - Alfieri
Le parole di denuncia di Papa Francesco in Congo e in Sud Sudan, la sua vicinanza ad un continente in cui dilagano lo sfruttamento e i conflitti e in cui anche il diritto all'infanzia è spesso violato, risuonano anche qui. Cantano ancora i ragazzi del Centro giovani, è la loro giornata di festa e la celebrano con balli tradizionali e pezzi teatrali, coinvolgendo gli ospiti arrivati dall'Italia, lo staff di Africa mission e i giovani italiani che, attraverso il servizio civile, trascorrono qui un anno di impegno nei vari progetti. Scende presto la sera sulla Karamoja, mentre è il sorriso e la speranza ad accompagnare tutti nel ritorno verso casa.