Monsignor Debernardi durante una delle sue visite in Burkina Faso quando era vescovo di Pinerolo
Presterà ora il suo ministero a servizio di due diocesi: Dori e Kayà
Ad un tranquillo “buen retiro” da vescovo emerito di Pinerolo monsignor Pier Giorgio Debernardi, classe 1940, ha preferito realizzare il suo antico sogno: andare in missione in Burkina Faso, nel cuore dell’Africa. Partirà domani mattina, 31 gennaio, accompagnato dal diacono Rocco Nastasi. Prima di raggiungere l’aereoporto farà, però, una tappa nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, nel giorno della festa di don Bosco, per affidare al santo dei giovani il suo impegno pastorale. De Bernardi ha guidato la diocesi piemontese per ben 19 anni dal 1998 fino al luglio scorso. Monsignor Debernardi presterà ora il suo ministero a servizio di due diocesi situate nel nord del Burkina: Dori e Kayà. Negli anni del suo ministero episcopale a Pinerolo fondamentale è stata la sua attenzione ai problemi del lavoro e del sociale, come l’adesione convinta al percorso ecumenico non solo nei confronti del valdesi, impegno nella valorizzazione e conservazione dei beni artistici-culturali della diocesi, sono i principali tratti del suo apostolato in questo lembo di Piemonte. Ora la scelta accarezzata da tempo : quella di farsi missionario e prossimo con gli ultimi della terra d’Africa proprio in Burkina Faso terra spesso visitata da Debernardi: assistette da “vicino” alla strage di oltre 20 morti e rivendicata da Al Qaeda del gennaio del 2016 all’Hotel Splendor nella capitale capitale Ouagadougou. «Non sono facile alle lacrime, ma ho trattenuto a stento la commozione salutando, insieme al personale della Curia, monsignor Pier Giorgio Debernardi in partenza per la sua nuova missione in Africa. ¬ è il racconto di Patrizio Righero, direttore di “Vita diocesana pinerolese” che si legge sul sito della diocesi piemontese - andrà in Burkina Faso. Uno degli stati più poveri dell’Africa e quindi del mondo. Un’area dove gli equilibri politici e religiosi, dopo gli attentati del gennaio 2016, si sono disfatti e dove il terrorismo ha preso casa con prepotenza e violenza. Un’area dove ai bianchi – tanto più se sacerdoti o vescovi – è consigliato di muoversi con la scorta (ovviamente la scorta, fornita dall’esercito, è a carico dello scortato. Mi spiace vederlo partire, ma sono contento di vederlo contento ed entusiasta per questa nuova "avventura di Vangelo"».