giovedì 21 ottobre 2021
L’annuncio dato dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Vaticana, durate la presentazione del libro "Il dono e il discernimento" di Mariella Enoc e padre Francesco Occhetta
Nasce la Fondazione Fratelli tutti. Per costruire un nuovo umanesimo
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Una nuova Fondazione vaticana chiamata Fratelli tutti per «contribuire a progettare e a realizzare il “nuovo umanesimo”, promuovendo in modo sinodale l’apporto di ciascuno secondo i propri ambiti di impegno e di competenza». L’annuncio è stato dato dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Vaticana, in occasione della presentazione nella Sala Zuccari del Senato del libro Il dono e il discernimento di Mariella Enoc e padre Francesco Occhetta. Presentazione impreziosita da papa Francesco con un suo breve e significativo messaggio augurale per l’evento, occasione «per continuare a riflettere su un tema oggi decisivo, quello della cura alle persone» che «deve essere un impegno distintivo dei cristiani». Francesco nel suo messaggio ha ringraziato gli autori, presenti in Sala, «per il dialogo ricco di contenuti e riflessioni» offerti nel loro «bel libro» (edito da Rizzoli).

Prima del cardinale arciprete, sono intervenuti il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il direttore dell’Espresso, Marco Damilano. A moderare Simona Sala, direttrice del giornale radio Rai e di Radio uno. Il cardinale Gambetti ha ringraziato la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il questore Antonio De Poli, che ha dato il benvenuto, per l’ospitalità. E al termine del suo intervento ha illustrato le caratteristiche della «costituenda» Fondazione.

Ha spiegato «in anteprima» questo «sogno che sta per concretizzarsi intorno alla Basilica di San Pietro e al suo colonnato che simbolicamente abbraccia il mondo ed è la soglia di chi ricerca il vero, il bello e il giusto». Un sogno «coltivato fin da Assisi », dove l’allora padre Mauro era stato custode del Sacro Convento dal 2013 fino alla creazione cardinalizia dello scorso anno, e ora «condiviso in particolar modo con padre Francesco Occhetta, mio stretto collaboratore».

La Fondazione che nascerà dalla Fabbrica di San Pietro, ha rimarcato il porporato, «avrà almeno tre grandi ambiti di azione: l’area che afferisce all’arte in particolare a quella sacra, quella che si occuperà di formazione e quella del dialogo con popoli, culture e religioni». Sarà «uno strumento agile e trasparente al servizio delle persone».

La mission è «investire sulle “persone”, offrire loro uno spazio, permettere che si ritrovino, costruiscano una comunità di pensiero e di vita e si impegnino nel mondo come ha fatto la generazione di Mariella Enoc, del nostro presidente della Repubblica e ancora prima la generazione dei padri costituenti ».

In particolare la Fondazione organizzerà «eventi e percorsi, esperienze e momenti intorno alla Basilica-madre della Chiesa cattolica per favorire l’interiorizzazione dei valori della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità che, come sottolinea il Papa nella sua ultima enciclica Fratelli tutti, sono le condizioni politiche per costruire un “amore universale” che riconosca e tuteli la dignità delle persone». Il desiderio è quello di «far incontrare giovani e adulti, manager e lavoratori, economisti e politici, amministratori e studiosi, scienziati e imprenditori». Infatti «occorre investire tempo ed energie sul dialogo sociale».

Per Gambetti, l’incontro tra Pietro e Cornelio raccontato negli Atti degli Apostoli è l’«icona ispirazionale della costituenda Fondazione». Infatti «in ogni cambiamento d’epoca » l’incontro «tra il Cornelio della storia e Pietro ha aperto alla Chiesa stagioni nuove e ha permesso di guardare il mondo trasformando le tradizioni consolidate ».

Infine il cardinale arciprete ha evocato l’episodio di quando chiesero a Michelangelo come avesse fatto a scolpire il capolavoro della Pietà. «Sotto il marmo informe ho solamente tolto quello che non serviva», rispose il grande artista. «Questa immagine – ha confidato Gambetti – è ciò che ci anima. Attraverso la contemplazione spirituale dell’arte, la formazione e il dialogo vorremmo togliere ciò che affatica la vita sociale e politica e rilanciare una nuova “alleanza sociale” che la Chiesa sta proponendo al mondo, in particolare con il cammino sinodale».

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