Questa mattina, il Papa, nell’omelia tenuta durante la celebrazione della Messa a Casa Santa Marta, riferendosi al vangelo, ha evidenziato le persecuzioni che subiscono anche oggi i cristiani, “forse più che nei primi tempi”.
Si è intrattenuto particolarmente su due situazioni: quella del popolo armeno e quella nei confronti dei siriani. Secondo i dati forniti dall’Adnkronos, “dal 2011 a al 2014 c’è stato un calo di presenza di cristiani in Siria di 500mila persone tra rifugiati e sfollati (…). Prima della guerra si contavano 1milione e 800mila cristiani e ora ce ne sono 1milione e 250mila”.
Alla celebrazione era presente il nuovo Patriarca di Cilicia degli Armeni, Gregorio Pietro XX Ghabroyan.
Nel pomeriggio, intervistato dall’agenzia Fides, il gesuita monsignor Antoine Audo, vescovo di Aleppo dei Caldei e Presidente di Caritas Siria, ha ringraziato il Papa per l’appello all’Europa ad accogliere i profughi, sottolineando anche il rilievo e il valore di chi con grande coraggio rimane e “fa di tutto per tener viva la speranza”.
Di fronte alla gravità della situazione in Siria, in particolare a Aleppo, il vescovo non formula nessun giudizio su chi sceglie di partire. Non trattiene, però, la sua amarezza: “Per noi è un dolore vedere le famiglie partire, e tra loro tante sono cristiane. È un segno che la guerra non finirà, o che alla fine prevarrà chi vuole distruggere il Paese”.