«Mi auguro che tutti noi possiamo vivere con fede questo momento di passaggio del cardinal Martini, testimone di una vita offerta e donata a Dio secondo una varietà di forme: intellettuale, grande biblista, rettore di università e pastore». Così il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, commenta la morte del cardinale Carlo Maria Martini.«Personalmente - dice alla Radio Vaticana -, ho avuto la possibilità di un ultimo lungo colloquio con lui sabato scorso, da cui ho ricavato sostegno e aiuto per questo delicato ministero. Sono certo che ora il cardinal Martini accompagna dall'alto la Chiesa milanese e tutti gli abitanti di questa nostra grande arcidiocesi».«Abbiamo appreso la notizia mentre eravamo riuniti come Consiglio episcopale - spiega ancora il card. Scola -, e insieme, ci siamo raccolti in preghiera. Adesso, abbiamo invitato tutta la diocesi, le famiglie, le parrocchie, le comunità religiose, le associazioni e i movimenti, ad intensificare la preghiera di gratitudine per la grande personalità del cardinal Martini e per il suo lungo ministero a Milano».Scola sottolinea come l'apertura di Martini alle istanze del mondo moderno sia stato «uno degli aspetti che hanno contraddistinto il suo ministero milanese e di cui tutti gli daranno atto; tutti i mondi, milanese e non solo, gliene daranno atto». In più, ne apprezza la volontà di dialogo anche con atei ed agnostici, «perchè - spiega il porporato - la proposta di Gesù Cristo è sempre, di nuovo, rivolta a tutti. Il cardinale ha ripreso una grande tradizione con una sua peculiare sensibilità».