martedì 4 maggio 2021
L’annuncio del presidente della Cei: dopo l’incontro di Bari, un nuovo evento che stavolta può unire Chiesa e istituzioni civili. Il porporato ospite della tappa perugina delle «Piazze di Francesco»
Le Piazze di Francesco a Perugia. Da sinistra, padre Enzo Fortunato, il cardinale Gualtiero Bassetti e il cantante Andrea Bocelli

Le Piazze di Francesco a Perugia. Da sinistra, padre Enzo Fortunato, il cardinale Gualtiero Bassetti e il cantante Andrea Bocelli - Avvenire

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Quando al cardinale Gualtiero Bassetti viene chiesto di lasciare alcune “parole povere” di pace da consegnare a chi lo sta seguendo in diretta sul web, il presidente della Cei risponde subito: «Vorrei che il Mediterraneo tornasse a essere un faro di luce per tutta l’umanità». Il porporato prende spunto da un’intuizione di Giorgio La Pira, il sindaco “santo” di Firenze e profeta della riconciliazione fra i popoli, che il porporato cita più volte sul sagrato della Cattedrale di Perugia scelto come cornice per la quinta tappa delle «Piazze di Francesco». È l’iniziativa promossa dai frati minori conventuali di Assisi per il centenario della rivista San Francesco patrono d’Italia che ogni mese trasforma in un santuario del dialogo una piazza della Penisola che lega il proprio nome al Poverello. Con il presidente della Cei tocca a Perugia, ieri pomeriggio. Lo sfondo è piazza 4 novembre, cuore del capoluogo umbro dove il santo era stato fatto prigioniero assieme a molti altri e gettato nel carcere ma anche pulpito da cui Francesco esortò gli abitanti di Perugia e Assisi, in conflitto fra loro, a essere uomini di pace e a vivere secondo il cuore di Dio. Non è un caso che il tema della tavola rotonda sia proprio la pace.


Bassetti ne fa un’occasione per tornare a parlare del ponte di fraternità fra le nazioni del Mediterraneo di cui lo scorso anno è stata scritta una pagina storica con l’incontro fra i vescovi dei Paesi affacciati sul grande mare che per la prima volta si sono riuniti a Bari su impulso Cei. Un appuntamento che «ha avuto un’eco straordinaria», spiega l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. E annuncia: «Lo ripeteremo nel 2022, magari affiancando ai vescovi anche i sindaci delle città del Mediterraneo». Sull’esempio di La Pira che a Bassetti, prete fiorentino, aveva ispirato l’idea del G20 ecclesiale e che fra gli anni Cinquanta e Sessanta guardava proprio alle municipalità della regione. «Sarò ancora io – chiarisce il cardinale – a invitare i vescovi dell’area il prossimo anno. Ma sarebbe bello che anche il sindaco della città italiana dove si terrà l’incontro facesse altrettanto con i primi cittadini e alla fine il Papa concludesse l’evento affidando a tutti parole che uniscano l’intero Mediterraneo».

Quello che ha in mente il presidente della Cei è dunque un doppio incontro, parallelo: senza commistioni o influenze. Con l’assunto di fondo che la Chiesa e le istituzioni civili possano convergere in un’agenda comune che riavvicini le rive del grande mare e contribuisca a superare ingiustizie, violenze, persecuzioni, discriminazioni, indifferenza, sfruttamento. Tutti temi già emersi nel documento finale stilato al termine del summit in terra pugliese. «Chi può contribuire a portare la pace?», si domanda Bassetti nel dibattito online animato da padre Enzo Fortunato, direttore della rivista e portavoce del Sacro Convento di Assisi. E la risposta: «Chi sa consolare gli altri. Vedo tanta gente spaesata e impaurita. Senza dialogo e armonia profonda, non ci sarà mai pace per chi soffre». Poi il presidente della Cei ricorda che «la giustizia implica la verità e la carità, come insegna il Vangelo».


Le difficoltà del Paese vengono descritte anche da Aldo Cazzullo, firma del Corriere della Sera, collegato da Milano. «C’è sfiducia ma al tempo stesso voglia di riscatto. Essere italiano è una ricchezza e una responsabilità anche di fronte al patrimonio di valori che possiamo mostrare al mondo, fra cui quello primario della pace». E fra gli ospiti c’è Andrea Bocelli. «In famiglia amo dire che ogni litigio è un incidente intellettuale – afferma il cantante –. E senza pace non ci può essere benessere». Tocca a lui concludere l’incontro intonando il brano di ispirazione francescana Dolce sentire.

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