I nuovi Nunzi (da sinistra): Paolo Borgia, Antoine Camilleri e Paolo Rudelli (Vatican Media)
Nomine significative ieri nella Segreteria di Stato vaticana. I monsignori Paolo Borgia e Antoine Camilleri, rispettivamente assessore e sottosegretario della Sezione per i Rapporti con gli stati - in pratica i vice-ministri dell’interno e degli esteri della Santa Sede - sono stati promossi arcivescovi e nunzi apostolici.
Con loro è stato promosso anche monsignor Paolo Rudelli, finora osservatore permanente presso il Consiglio d’Europa. Di tutti è tre non è stato rivelata la destinazione, segno che i rispettivi governi non hanno ancora concesso il gradimento previsto. Il pugliese Borgia, 53 anni, ordinato nel 1999 e incardinato a Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, è entrato nel servizio diplomatico vaticano nel 2001 e ha prestato servizio in Repubblica Centrafricana, Messico (dove lavorò a fianco di Edgar Peña Parra che da un anno è diventato suo diretto superiore in qualità di Sostituto), Israele, Libano, nella Sezione per i Rapporti con gli Stati e, dal marzo 2016, assessore.
Il maltese Camilleri, 54 anni, ordinato sacerdote 1991, è entrato nella diplomazia nel 1999 e ha prestato servizio in Papua, Uganda, Cuba, Sezione rapporti con gli Stati di cui è diventato numero due nel febbraio 2013. Rudelli, 49 anni (diventa il più giovane vescovo italiano), è originario di Gandino nel bergamasco (come un altro nunzio, Luigi Bonazzi); ordinato sacerdote nel 1995 per la diocesi orobica è entrato in diplomazia nel 2001 prestando servizio in Ecuador, Polonia e nella prima Sezione della Segreteria di Stato fino al settembre 2014 quando è stato inviato a Strasburgo.
Attualmente sono vacanti le nunziature di Angola, Argentina, Burkina Faso, Cile, Costa d’Avorio, Cuba (dove secondo indiscrezioni riferite dal Sismografo sarebbe destinato il presidente dell’Accademia Ecclesiastica, Giampiero Gloder), Egitto, Etiopia, Ghana, Honduras, Spagna, Sudan e Zimbabwe. Papa Francesco inoltre dovrà provvedere alla nomina dei monsignori che succederanno a Borgia e Camilleri in Segreteria di Stato. Nella seconda Sezione poi la riforma della Curia in cantiere prevede la nomina di un secondo sottosegretario con competenze sul multilaterale.
La Santa Sede, come ha ribadito il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, insiste molto sul multilateralismo. Ne è riprova anche il fatto che è stato da poco nominato uno specifico osservatore permanente presso l’Organizzazione degli Stati Americani a Washington, che prima era seguita dal rappresentante presso la sede Onu di New York.