Bisogna "insistere perché lo Stato si decida nella programmazione a dare le risorse giuste" alle scuole paritarie, tra cui quelle cattoliche, riconoscendo che "le scuole paritarie, cattoliche e non cattoliche, fanno parte del sistema scolastico italiano, sono scuole pubbliche e non private": lo ha detto oggi a Genova l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, al convegno "La Scuola Cattolica e le Nuove Sfide dell'Educazione". "Se non viene finanziata, alla scuola paritaria, cattolica o meno, ci va soltanto chi può permettersi la retta, anche se per una parte degli alunni è totalmente gratuita"."Come è stato più volte dimostrato, le scuole paritarie consentono allo Stato di risparmiare circa cinque miliardi e mezzo di euro l'anno, dato che lo Stato versa loro meno di cinquecento milioni di euro, mentre i costi che dovrebbe sostenere, se tutti quegli alunni frequentassero le scuole statali, sarebbero di almeno sei miliardi in più", ha continuato il cardinale. I dati, ha ricordato il cardinale Bagnasco, sono stati "raccolti dal nostro Centro Studi per la Scuola Cattolica nei suoi Rapporti annuali". In particolare, il porporato ha aggiunto che "le scuole statali hanno dimensioni di gran lunga maggiori di quelle paritarie, per cui a fronte di 7.700.000 alunni di scuola statale si hanno 740.000 alunni di scuola cattolica, che sono, in proporzione, meno del 10 per cento". Il porporato ha poi sottolineato che "i contributi versati in vario modo alle scuole paritarie sono quindi un investimento e non un privilegio confessionale. E, comunque, sono insufficienti, dato che ogni anno qualche decina di scuole cattoliche sono costrette a chiudere per gravi difficoltà economiche. La speranza - ha concluso il cardinale Bagnasco - è data dalla nascita di qualche nuova scuola cattolica, ma per ogni scuola cattolica che si apre, circa cinque hanno chiuso i battenti".