Commentando il Vangelo domenicale, in cui la gente si scandalizza perché Gesù afferma di essere il vero pane disceso dal cielo, spiegando che nessuno può andare a Lui, se non lo attira il Padre, Papa Francesco riflette sulla “dinamica della fede, che è una relazione: la relazione tra la persona umana, tutti noi, e la Persona di Gesù, dove un ruolo decisivo gioca il Padre e naturalmente anche lo Spirito Santo, che qui rimane sottinteso”: “Non basta incontrare Gesù per credere in Lui, non basta leggere la Bibbia, il Vangelo - questo è importante, ma non basta - non basta nemmeno assistere a un miracolo (…) Tante persone sono state a stretto contatto con Gesù e non gli hanno creduto, anzi, lo hanno anche disprezzato e condannato”.
"Questo è accaduto – ha proseguito – perché il loro cuore era chiuso all’azione dello Spirito di Dio”: “Se tu hai il cuore chiuso, la fede non entra. Dio Padre sempre ci attira verso Gesù: siamo noi ad aprire il nostro cuore o a chiuderlo. Invece la fede, che è come un seme nel profondo del cuore, sboccia quando ci lasciamo ‘attirare’ dal Padre verso Gesù, e ‘andiamo a Lui’ con animo aperto, col cuore aperto, senza pregiudizi; allora riconosciamo nel suo volto il Volto di Dio e nelle sue parole la Parola di Dio, perché lo Spirito Santo ci ha fatto entrare nella relazione d’amore e di vita che c’è tra Gesù e Dio Padre e lì noi riceviamo il dono, il regalo della fede”.
Con questo atteggiamento di fede – afferma il Papa - possiamo comprendere anche il senso delle parole di Gesù: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6,51)”:
“In Gesù, nella sua ‘carne’ – cioè nella sua umanità concreta – è presente tutto l’amore di Dio, che è lo Spirito Santo. Chi si lascia attirare da questo amore va verso Gesù e va con fede e riceve da Lui la vita, la vita eterna”.
“Colei che ha vissuto questa esperienza in modo esemplare – ha detto Papa Francesco - è la Vergine di Nazaret, Maria: la prima persona umana che ha creduto in Dio accogliendo la carne di Gesù. Impariamo da Lei, nostra Madre – ha concluso - la gioia e la gratitudine per il dono della fede. Un dono che non è ‘privato’, un dono che non è proprietà privata, ma è un dono da condividere: è un dono «per la vita del mondo»!”.