La situazione in Medio Oriente e l'azione terroristica dell'Isis saranno al centro del vertice dal 2 al 4 ottobre in Vaticano che vedrà riuniti con Papa
Francesco - che li riceverà in udienza il primo giorno - tutti i nunzi apostolici mediorientali, i vertici della Segreteria di Stato vaticana, i rappresentanti della Santa Sede all'Onu e i prefetti di diversi dicasteri della Curia Romana.
Le parole del nunzio a Damasco. "In un momento in cui
la comunità internazionale è chiamata ad agire per vincere
questo flagello della violenza, del terrorismo, e per trovare
una soluzione ai conflitti, la Chiesa è in prima linea con i
propri mezzi". Lo afferma alla
Radio Vaticana il nunzio a
Damasco,
arcivescovo Mario Zenari.
"Bisogna sempre avere la speranza perché l'umanità, e non
solo i cristiani, è nelle mani di Dio". "Pensiamo ai problemi della
Siria, dell'Iraq, del Libano, della Giordania: sono problemi
comuni".E a proposito dell'impegno della Chiesa per la pace, il
nunzio precisa: "La Chiesa, che non ha armi belliche, ha un'arma
spirituale che è molto, molto efficace; come Chiesa siamo
chiamati ad utilizzare questi mezzi efficaci come la preghiera,
cercare l'incontro con le persone, cercare di far riflettere.
Direi che questo piano spirituale è molto efficace, ed è ciò di
cui ha bisogno in questo momento soprattutto la regione del
Medio Oriente".
Per il nunzio in Siria, "le religioni monoteistiche che sono
nate in quella regione hanno un ruolo fondamentale da svolgere
in questo momento. Quindi, direi che anche da questo incontro si penserà probabilmente di potenziare questo dialogo
soprattutto tra queste tre religioni monoteistiche presenti
nella regione che devono giocare un ruolo fondamentale per
risolvere questi conflitti". Per Zenari si può
sconfiggere l'ideologia dello Stato islamico, "perché c'è una
potenzialità di bene, e con l'aiuto di Dio - al quale credono
quelle religioni presenti nella regione - si può fare molto".
Chi partecipa. Nel dare notizia del vertice, il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, specifica che parteciperanno tutti i sette nunzi apostolici
mediorientali in Egitto, Israele-Gerusalemme-Palestina,
Giordania-Iraq, Iran, Libano, Siria e Turchia; i rappresentanti della
Santa Sede presso le sedi Onu di New York e di Ginevra e presso
l'Unione Europea.
Per quanto riguarda la Segretaria di Stato vaticana, saranno presenti
il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, il sostituto
monsignor Angelo Becciu, il segretario e il sottosegretario per i
rapporti con gli Stati monsignor Dominique Mamberti e monsignor
Antoine Camilleri.
Presenti anche il cardinale Fernando Filoni, prefetto della
Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli che è stato inviato
speciale di Papa Francesco in Medio Oriente; nonché i responsabili dei
dicasteri della Curia romana più direttamente coinvolti: il cardinale
Leonardo Sandri prefetto della Congregazione per le Chiese orientali e
i cardinali Jean Louis Tauran, Kurt Koch, Peter Appiah, Antonio Vegliò
e Robert Sarah, rispettivamente alla guida dei Pontifici Consigli per
il Dialogo interreligioso, per l'Unità dei cristiani, Giustiza e
PacE, per i Migranti e Cor Unum dedito alle azioni umanitarie.