Sulla strage compiuta da un commando armato nella residenza per anziani e disabili affidata alle cure delle
suore di Madre Teresa in
Yemen che ha visto l'uccisione anche di
quattro religiose è intervenuto il
vescovo Camillo
Ballin, il vicario apostolico per l'Arabia Settentrionale: “Più la
Chiesa è vicina a
Gesù Cristo, più partecipa della sua passione”.
Per questo la strage è anche “un segno che questa Congregazione è molto vicina è
Gesù Cristo, perché chi si avvicina a
Gesù Cristo si avvicina anche alla sua croce. Nessun cristiano che resta lontano da Cristo sarà mai sfiorato da persecuzione, ma chi si avvicina a Cristo è coinvolto nella sua passione e nella sua morte, per esserlo anche nella gloria della sua vittoria”.
Il vicario apostolico per l'Arabia settentrionale in un'intervista
Fides ha invitato a guardare il massacro di Aden alla luce dell'esperienza martiriale che accompagna tutta la vicenda della Chiesa nel suo camminare nella storia. I massacratori hanno mirato a colpire persone inermi, che non avevano nulla a che vedere con i conflitti che devastano la regione, e che non facevano male a nessuno.
“Le suore trucidate” ha aggiunto il
vescovo Ballin “stavano dando la loro vita per servire anziani e disabili. Già nel 1998 tre Missionarie della Carità erano state massacrate a bastonate. Ho potuto vedere i loro volti sfigurati dai colpi di bastone. Vuol dire che davvero questa Congregazione segue Gesù da vicino, e può essere un monito anche per noi che apparteniamo a altre famiglie religiose”.
Riguardo alla matrice della strage, il vescovo comboniano ha invitato a
non accodarsi alle manipolazioni di chi punta a
criminalizzare tutto
l'islam in maniera indistinta: “Uccidere in nome di Dio è una cosa tremenda che nessun musulmano autentico può accettare. A compiere questi crimini disumani sono individui dominati da una ideologia che squilibra la persona umana”.
Come accade sovente, le vicende del martirio cristiano incrociano in maniera misteriosa anche le convulsioni storiche fomentate dagli scontri di potere: “Questi colpi di violenza” ha proseguito il vescovo comboniano “vanno anche collegati allo squilibrio prodotto nella zona con la cancellazione di sanzioni all'Iran, che ora è diventato più potente e aperto. C'entra anche la corsa a abbassare il prezzo del petrolio e la lotta per l'egemonia nella regione, tra l'Arabia che vuole conservare il suo impero wahabita e l'Iran che vuole ripristinare l'impero persiano”.
Al momento, non si hanno informazioni circa la sorte del sacerdote
salesiano Tom Uzhunnanil, che si trovava nella residenza assaltata. “Sembra che sia stato portato via, ma questo e' ancora da confermare" hanno dichiarato fonti ufficiali salesiane.