Due diverse comunità di sacerdoti. Due diverse forme di vicinanza. Ma lo stesso filo rosso che lega anche questo ulteriore «venerdì della misericordia» ai cinque che lo hanno preceduto. Ieri il Papa ha voluto dedicare ai sacerdoti il gesto giubilare che compie ogni mese. Prima si è recato nella comunità 'Monte Tabor', dove si trovano otto presbiteri provenienti da diocesi differenti, sofferenti per diverse forme di disagio (legate soprattutto a crisi vocazionali). Poi ha visitato la comunità dei sacerdoti anziani della diocesi di Roma, che si chiama ufficialmente 'Casa San Gaetano', ma è più nota come 'I cento preti'. Nella prima struttura, come riferisce in una nota il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, Francesco «si è incontrato con i sacerdoti ospiti nella piccola cappella, ascoltandoli e pregando con loro». Gli ospiti della comunità vengono accompagnati da un diacono permanente, Ermes Luparia, già colonnello dell’Aeronautica, ora specializzato in psicologia e dedito al servizio dell’accompagnamento nello spirito dei Padri Salvatoriani. Nella comunità per i preti anziani, invece, si trovano attualmente 21 presbiteri, alcuni dei quali molto malati, assistiti da tre suore e altro personale. «Il 'direttore' della Casa – ha fatto sapere Lombardi –, don Antonio Antonelli, è stato parroco per molti anni e ora è anch’egli molto malato. In maggioranza si tratta di sacerdoti diocesani, ma non mancano alcuni religiosi». Dopo aver dato la vita nel servizio della Chiesa e dei fedeli, ora questi preti vivono nel ritiro, e non molti si ricordano di loro. Ma il Papa sì, e con questa visita ha voluto dimostrarlo. La visita è stata infatti molto affettuosa e partecipata. Due le motivazioni che hanno spinto Francesco a scegliere le due comunità sacerdotali. Da un lato «il Giubileo consiste in misura essenziale di opere di misericordia allo stesso tempo corporali e spirituali» ricorda la sala stampa della Santa Sede. Dall’altro, nel mese in cui ha celebrato il Giubileo dei sacerdoti, Il Papa «ha voluto manifestare la sua vicinanza e attenzione anche a quei sacerdoti che non hanno potuto partecipare fisicamente alle bellissime celebrazioni giubilari, ma che sono sempre presenti alla sua preghiera e al suo cuore», ha concluso Lombardi.