martedì 2 agosto 2011
Avviata la procedura per il trasferimento alla Regione di oltre 120 beni archeologici e storico-artistici. Nella lista ci sono anche il Palazzo dei Normanni e il parco della Favorita.
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Sono stati avviati gli adempimenti istruttori per il trasferimento dallo Stato alla Regione Sicilia di oltre 120 beni, in prevalenza archeologici e storico-artistici, in attuazione delle previsioni dello Statuto. Tra i più rilevanti, la Valle dei templi di Agrigento, l'area archeologica di Siracusa, il Palazzo dei Normanni, il parco della Favorita e il Fondo Luparello a Palermo, il castello della Colombaia di Trapani, per la quale si è richiesto ed ottenuto un decreto specifico. Ma ci sono anche caserme e fari dislocati sul territorio regionale. Entro 10 giorni i funzionari delegati delle varie amministrazione interessate concluderanno la sottoscrizione di tutti gli atti necessari per la presa in consegna dei beni e la relativa trascrizione alla Conservatoria del Registro. "Con la firma degli atti di trasferimento, avvenuta oggi, si conclude la serrata trattativa con lo Stato per acquisire beni archeologici e storico-artistici di inestimabile valore che arricchiscono il patrimonio dei siciliani e consentono di avviare la piena utilizzazione dei fondi europei per la loro valorizzazione. In pochi mesi siamo riusciti a passare da Commissione paritetica, Consiglio dei ministri, Presidenza della Repubblica, ed oggi, dall'Agenzia del demanio che ha provveduto al trasferimento", ha commentato l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, che ha aggiunto: "Questa rivendicazione conclusasi positivamente per la Sicilia è la prova che il federalismo, anche quello demaniale, passa solo attraverso la piena attuazione delle norme dello Statuto. L'acquisizione di questi beni dimostra come, soltanto dal corretto confronto Stato-Regione, possano scaturire positivi risultati per tutti. Purtroppo, analogo approccio non è stato seguito per la vicenda dei beni sdemanializzati del ministero della Difesa, posti in vendita in danno della Regione. Lo stesso avviene per i beni confiscati alla mafia, per i quali il c.d. Codice antimafia (che il Governo nazionale si accinge ad approvare domani) prevede, con evidente eccesso di delega, che la Regione e gli enti locali possano essere assegnatari solo in termini residuali, nonostante in Sicilia ci sia oltre il 45% dei beni sottoposti a confisca, defraudando così i siciliani, vessati dalla mafia prima, e dallo Stato poi". Nei prossimi giorni il presidente della Regione ed il presidente dell'Ars assegneranno l'uso del Palazzo dei Normanni all'Assemblea regionale.
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