Realizzare l'Europa e «mettere assieme, nella pace, tanti Paesi è uno sforzo lungo, difficile e che richiede tempo». Lo ha sottolineato l'ex premier Romano Prodi, intervenendo al congresso della Cisl. Prodi ha ricordato che l'Unione Europea «ha portato una pace stabile» nel Continente e, dunque, se si vuole realizzare l'unità, «raggruppare il Continente per il nostro futuro - ha aggiunto - dobbiamo fare questo sforzo». «L'euro ha detto ancora l'ex premier - è l'unico strumento che abbiamo in mano per costruire il nostro futuro. Ora è diventato il discorso dei banchieri. Ma ricordo Kohl quando mi disse di volere l'euro perché suo fratello era morto in guerra». «Contro la disuguaglianza nel lavoro - ha continuato Prodi - serve la necessità della rinascita della politica: il poco lavoro che c'è va distribuito secondo un assetto complesso. E bisogna parlare di cose scomode. Sento parlare di aliquota unica. Allora abbiamo perduto l'anima. Facciamo pagare il 45% a chi paga 20mila euro come a chi guadagna 20 milioni. Dove andiamo a finire?".
Prodi ha più volte nel suo discorso valorizzato il ruolo dell'Europa, ricordando anche la reazione di Usa e Cina alla crisi economica e finanziaria, che ha portato i due giganti a rialzarsi. Il Vecchio continente, invece, solo ora dà qualche segno di ripresa, ma non agire assieme - ha avvertito - diventa una sconfitta in ambito mondiale.
«O l'Europa si impegna insieme o il mondo del lavoro continuerà a soffrire molto. I cambiamenti che si stanno
verificando nel mondo del lavoro sono forti e non diminuiranno di intensità». «C'è un cambiamento molto profondo nel concetto della democrazia nel mondo: è prioritario se la democrazia è capace di dare soluzioni concrete ai problemi concreti. L'Europa nella lunga stasi è stato oggetto di critica di essere inutile: questa ripresa dell'Europa - ha aggiunto Prodi, dicendosi favorevole alla proposta della cancelliera Merkel - sarà molto importante per sconfiggere non provvisoriamente i movimenti populisti e antieuropeisti».
In precedenza era intervenuta la leader della Cgil, Susanna Camusso: «I lavoratori continuano ad aspettare una profonda riforma della pessima legge Fornero. La "fase 2" sulle pensioni viene spesso citata, ma non riesce a entrare nel vivo». Per Camusso «il governo continua a far finta di niente dopo aver fatto filtrare dal Mef che ci sarà un aumento nell'età pensionabile in ragione dell'aspettativa di vita», ma questo, secondo la segretaria Cgil, verrebbe visto dai lavoratori come «un gigantesco schiaffo» e si determinerebbe «una rottura difficile da colmare».
«Dobbiamo riprendere il nostro cammino unitario, dobbiamo costringerci a scrivere le regole che ci consentano di decidere insieme". È il richiamo forte all'unità che il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, lancia dal palco del congresso della Cisl. «Le cose buone - sottolinea - sono quelle che abbiamo fatto unitariamente. Ecco perché occorre procedere su questa strada riscrivendo, in chiave moderna, il patto federativo del 1972, senza che vi siano maggioranze assolute né veti».
Gli interventi dei leader di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, «testimoniano la volontà di contribuire insieme a sentirsi fino in fondo soggetto responsabile e classe dirigente del nostro Paese». È
il commento della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ai discorsi fatti dai due sindacalisti al congresso nazionale della Cisl. «È importante - ha sottolineato Furlan - aver sentito nei loro interventi tante analisi e progetti comuni che ci uniscono nel fare, nell'agire, nella capacità di proposta». «L'unità sindacale - ha detto ancora Furlan - si costruisce con le idee e con le strategie comuni dove le nostre piattaforme diventano motivi ed elementi di sfida del sindacato che lanciamo a tutto il Paese». «Molti - ha fatto notare - si chiedono a che cosa sono serviti i sindacati italiani in questi anni. Spesso con tono di non ammirazione. Ma per noi parlano i fatti, quello che abbiamo fatto difendendo migliaia di posti di lavoro in tantissime aziende con i contratti di solidarietà e con tanti accordi aziendali sempre accanto ai lavoratori». Furlan ha ringraziato anche Romano Prodi e il segretario generale della Ces, Luca Visentini: «Europa, lavoro, dignità della persona costituiscono per il sindacato italiano ed europeo un unico elemento. Abbiamo bisogno di cambiare l'Europa con proposte forti in modo da farla diventare un punto di equilibrio e di pace nel mondo».