"Con oggi prende avvio una grande riforma strutturale per la riduzione del debito e per la modernizzazione e la crescita del Paese". Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine del seminario sulla valorizzazione del patrimonio dello Stato. Questa mattina - riferisce una nota del Tesoro - si è svolto il Seminario sul Patrimonio dello Stato al quale hanno preso parte - con esponenti del Governo, del Parlamento, delle Amministrazioni Locali - oltre 150 rappresentanti italiani e internazionali di banche, fondi, società e imprese immobiliari, di costruzione e di sviluppo. "Per la prima volta - sottolinea il ministero dell'Economia - è stato presentato in forma organica e pubblica il Patrimonio dello Stato suddiviso per classi di beni, immobiliari, finanziari, etc., e cifrato a valori di mercato. I lavori proseguiranno nelle forme organizzative che saranno suggerite dagli operatori, con focus su specifici strumenti e settori, e poi via via attraverso riunioni specifiche e riunioni plenarie come quella di oggi", conclude la nota. Dalle cessioni di immobili pubblici si possono ricavare, per la riduzione del debito, 25-30 miliardi di euro mentre dalla cessione dei diritti di emissione Co2 altri 10 miliardi. È quanto si legge nelle slide presentate nel corso del seminario al Tesoro sulla valorizzazione del patrimonio pubblico.
Il patrimonio pubblico vale oltre 1.800 miliardi di cui "700 mld immediatamente fruttiferi". Lo ha riferito Edoardo Reviglio, docente Luiss e capo economista della Cdp, relatore al seminario sulle dismissioni che si è tenuto al Tesoro. Reviglio ha spiegato che dei 700 miliardi immediatamente valorizzabili sono 4 le aree sulle quali si può agire: crediti, concessioni, immobili e partecipazioni. "Su questi asset - ha detto - si possono fare subito valorizzazioni". La parte immobiliare, ha aggiunto il relatore, vale 500 miliardi e di questi "si può vendere il 5-10%, quindi 4-50 miliardi da qui ai prossimi anni".Una commissione mista tra rappresentanti del Pdl in quanto partito e dei suoi rappresentanti nei gruppi parlamentari e 15 giorni di tempo per mettere a punto le proposte di lavoro che saranno poi portate alla valutazione di Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti e Gianni Letta. È questa la
road map che la maggioranza si dà sul fronte dei provvedimenti dello sviluppo, a quanto spiegano i partecipanti al vertice che si è svolto a Palazzo Grazioli. Le misure sullo sviluppo saranno pronte in "1-2 settimane". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, precisando che i provvedimenti sul tavolo riguardano infrastrutture, liberalizzazioni, "eventualmente privatizzazioni e sicuramente semplificazioni".