mercoledì 8 febbraio 2012
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Questa emblematica giornata ci porterà ad ascoltare interessanti aggiornamenti ed evoluzioni della ricerca scientifica sugli stati prolungati di non consapevolezza di sé e di estrema disabilità, ci porterà a rivisitare le linee-guida per una corretta e adeguata assistenza socio-santaria delle persone in stato vegetativo, ci porterà ad individuare giusti protocolli, ad ascoltare suggerimenti per una doverosa formazione degli operatori del settore, ci porterà a conoscere gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere. Ma in questo giorno gli aspetti clinici, scientifici, gli aspetti sociali devono lasciare spazio a loro, ai nostri fratelli, sorelle, figli, figlie, madri, padri, amici, amiche, compagni di viaggio con i quali dobbiamo trovare un modo di comunicare, con i quali dobbiamo “umilmente e semplicemente” condividere la nostra stessa esistenza. In questa giornata la dedica è per loro e per i loro familiari e amici, “eroi” del nostro tempo; anni e anni, spesso una vita, di assistenza silente, dolorosa, estrema; ogni giorno apparentemente uguale; ogni giorno pieno di possibile speranza, che può la sera convertirsi in delusione; ogni giorno pieno di invocazioni, di preghiere, di lotte, di coraggio; ogni giorno, con il sorriso che spesso diventa maschera, alla conquista di un altro sorriso,  quello che si insegue nell’altro.La dedica di questo giorno, l’encomio, il premio è per questi “eroi”, che sentono parlare, in un mondo ancora sconosciuto e inesplorato, di etica, di scienza, di politica, di sociologia, di sanità, di economia, ma che vorrebbero, prima di tutto, sentire che il centro di ogni verità, di ogni pensiero, il centro della fede, della ragione dell’uomo è la “vita” stessa dell’uomo.  Luca Speziale ha intitolato il suo libro, di imminente uscita, La forza della vita sottotitolato: Quando è lo stato vegetativo ad aver paura. È un sottotitolo ispirato proprio dai familiari “interpreti” del libro, che donano la loro stessa esistenza proprio per mettere paura allo stato vegetativo. Questi interpreti sono la faccia “vera” del mondo, che un inopinato nichilismo vorrebbe celare. Questi interpreti sono la poesia di oggi. Questa poesia ci dice che ogni cosa materiale, ogni pensiero, ogni ragione sono dell’uomo; la vita di ogni uomo, invece, è soprannaturale e precede l’uomo stesso. Se non fosse così, vana sarebbe ogni esistenza, vana sarebbe ogni speranza, vana ogni fede, anche quella circoscritta all’uomo e al suo pensiero.
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