L'impegno dei volontari durante la pandemia - Archivio
Un incontro con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti potrebbe ridare speranza al Terzo settore. « L’ho trovato molto attento alla questione – spiega Paolo Barelli, presidente dei deputati di Fi –. Forza Italia si sta battendo per posticipare al 1° gennaio 2025 l’applicazione del nuovo regime Iva. Posso affermare che si è fatto un passo in avanti. La proroga che abbiamo chiesto con un emendamento al decreto Milleproroghe ha come finalità quella di lavorare a un riordino complessivo che valorizzi l’intero Terzo settore, dato che rappresenta un vero tesoro insostituibile per il nostro Paese».
Anche Acli, Ancescao, Arci, Auser, Mcl – dopo l’allarme lanciato dal Forum del Terzo settore – chiedono di scongiurare la modifica del regime Iva: « L’esigenza della proroga è oggettiva: riguarda migliaia di enti Non profit a metà dell’anno. Si tratta di una scelta chiara, salvare il tessuto delle piccole associazioni del nostro Paese che rappresentiamo e che altrimenti rischierebbero di chiudere, soffocate nel caos dei regimi fiscali e degli obblighi burocratici». Mentre per i capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera Marco Grimaldi e Filiberto Zaratti «non esistono ragioni di bilancio per una scelta del genere, non vogliamo credere che sia un gesto politico per penalizzare il Non profit. Il governo ripari al danno e martedì porti in aula il provvedimento emendato». « Mentre si apprestano a votare l’ennesimo condono – piccolo o grande che sia – abbandonano il Terzo settore, le associazioni del volontariato e dell'impegno nel sociale. L'emendamento al Milleproroghe che doveva salvaguardare il regime Iva è stato accantonato dalla maggioranza e rischia di saltare. La stessa maggioranza trova risorse per l'ennesima sanatoria per chi evade il fisco, ma non si preoccupa di chi ogni giorno si prende cura della parte più fragile del Paese. Assicuriamo alle associazioni il massimo impegno del gruppo Pd per sostenere le loro ragioni in commissione e in aula», dichiarano in una nota i capigruppo democratici nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera Simona Bonafè e Ubaldo Pagano.
In effetti il nuovo pacchetto di 17 emendamenti depositato alle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali spazia dai bagnini alle assemblee societarie, fino allo sconto sulla revisione della spesa delle Regioni, ma è il fisco a fare la parte del leone. Arriva innanzitutto l'attesa riapertura dei termini della rottamazione quater, con una proroga più estesa rispetto alle ipotesi circolate (28 febbraio). Un emendamento dei relatori fissa al 15 marzo il differimento del termine per pagare non solo la prima e seconda rata, scadute rispettivamente il 31 ottobre e 30 novembre 2023, ma anche la terza, in scadenza il 28 febbraio. Al nuovo termine, inoltre, si applica anche la tolleranza di cinque giorni. L’integrale versamento delle rate salva dunque il contribuente, che per il «mancato, insufficiente o tardivo versamento » sarebbe decaduto dalla definizione agevolata. La proroga vale anche per le popolazioni dell’Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche colpite dagli eventi alluvionali del maggio 2023. La mano tesa del fisco arriva anche per chi ha commesso qualche errore nelle dichiarazioni fiscali. I relatori propongono una riapertura del ravvedimento speciale, che consente rimettersi in regola pagando una cifra molto ridotta (importo, interessi e sanzioni sono ridotte a 1/18 del minimo): l’istituto viene esteso al periodo d’imposta 2022 (quindi le dichiarazioni del 2023), con il pagamento entro il 31 marzo 2024 «in un’unica soluzione o in quattro rate». L’incasso stimato, si legge nella relazione tecnica, è di circa 40,4 milioni di euro. Tra le modifiche spunta anche lo sconto per le Regioni sulla revisione della spesa: il contributo a loro carico è ridotto quest'anno di 45 milioni, a 305 milioni, coperto con una riduzione del fondo per le attività nucleari residue. Inoltre le agevolazioni sui mutui per la prima casa degli under 36 saranno riconosciute anche a chi ha firmato entro il 31 dicembre 2023 solo il contratto preliminare, purché il rogito avvenga entro fine 2024. Sul fronte delle proroghe, arrivano lo slittamento (al 30 aprile 2024) della possibilità di svolgere assemblee societarie in modalità telematica, l’estensione a tutto il 2024 degli incentivi per le persone disabili, il rinvio di sei mesi delle elezioni per l’Ordine dei giornalisti, fino alla proroga dal 31 marzo al 30 giugno dell’entrata in vigore del decreto sulla formazione dei bagnini.