Elly Schlein sul palco a Milano - Ansa
Il Pd di Elly Schlein rilancia sui diritti degli omosessuali. Non sarà solo sulla legge Zan contro l’omotransfobia (andata a sbattere nella scorsa legislatura), la battaglia che i dem propongono alle altre opposizioni, ma anche su una legge a favore delle coppie omogenitoriali. La segretaria del Pd è scesa in piazza della Scala ieri a Milano, per unirsi alla manifestazione di Arcigay, Famiglie Arcobaleno e i Sentinelli, per protestare contro lo stop del Viminale al sindaco Giuseppe Sala alle registrazioni anagrafiche dei figli all’interno di nuclei dello stesso sesso.
Ai diecimila partecipanti, cifra data dagli organizzatori, si sono uniti parlamentari del M5s, tra cui Chiara Appendino e Alessandra Maiorino, di +Europa , Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, e molti esponenti di Si e Pd, tra cui Alessandro Zan, Pierfrancesco Majorino e la leader del partito, che al termine della manifestazione ha avuto un confronto con il sindaco di Milano a Palazzo Marino, dove prende a sventolare la bandiera arcobaleno.
La società «si rende conto che contro questi bambini e bambine crudelmente si sono scagliati coloro che oggi governano il Paese - attacca Schlein - , ma sono bimbi come tutti e vanno già nelle nostre scuole, stanno crescendo nelle nostre comunità. Non c’è alcuna ragione di negare il loro riconoscimento, il loro diritto all’esistenza in questa comunità», commenta. Anche perché, ne è certa, una società «più inclusiva è una società più sicura». E allora annuncia che «andremo avanti anche in Parlamento con questa legge e lo faremo in tutti luoghi dove sarà necessario».
Insomma, conferma la segretaria del Pd, «ci stiamo già muovendo. C’è qui Alessandro Zan per portare avanti anche in Parlamento le aspettative che sono emerse dalla piazza. Cioè di poter vedere riconosciuto per legge il diritto delle coppie omogenitoriali». Si tratta di un testo già scritto «insieme alle associazioni, alle famiglie arcobaleno e alla rete Lenford» (l’avvocatura per i diritti Lgbtiq+). Un testo che ora il Pd spingerà perché venga messo in calendario al più presto.
E di fatto, anche il sindaco di Milano si rammarica perché senza una legge è stato costretto a fermare le trascrizioni. «Voglio che sappiate che io sono sempre con voi - rassicura - come dal primo momento», ma «il vuoto normativo va colmato: questo governo - accusa Sala - sta facendo di tutto per umiliare chi non la pensa come loro». E aggiunge che, se il Parlamento si muoverà, lui è «disposto a riprendere le firme», cioè le registrazioni dei bambini.
A confidare nella segretaria del Pd è anche la ex compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale (ora unita civilmente alla cantante Paola Turci): «Oggi le persone che pensano ai diritti civili non possono fare altro che votare Elly Schlein, perché un’alternativa non c’è».
Per contro, il centrodestra chiude del tutto al riconoscimento dei figli delle coppie gay, per evitare di «legittimare surrettiziamente l’utero in affitto», per dirla con Maurizio Gasparri. Il vicepresidente forzista del Senato invita i manifestanti di Milano che usano «argomenti pretestuosi» a «dire con chiarezza di essere contrari all’utero in affitto. Invece non lo dicono», sottolinea, accusandoli di essere favorevoli «allo sfruttamento di donne disperate che, in cambio di soldi, mettono al mondo bambini che vendono ad altri».
Non lascia spazio ad ambiguità in merito la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, messa sotto accusa dalla piazza e attaccata dal segretario di +Europa Magi, che la definisce «ministra delle “Dispari opportunità”» e che, dice, «è convinta di tutelare le donne e forse non si accorge che continuamente le considera prive di volontà e incapaci di decidere. Potrebbe trattarsi di una ossessione personale se non accadesse che da ministro utilizza questi argomenti per cancellare i diritti di bambine e di bambini e delle loro famiglie che vogliono solamente essere considerate come tutte le altre». Ma, continua, «è un’offesa a tutte le donne, che la stessa Roccella considera incubatrici e non individui liberi che sanno decidere sul proprio corpo».
Secca la replica di Roccella: «Magi dice che chi ha due papà domani (oggi, ndr) deve poter festeggiare due volte. Gli proponiamo per analogia che gli stessi bambini, in occasione della festa della mamma, festeggino anche le due mamme cancellate con la maternità surrogata. La madre che ha fornito l’ovocita, scelta su un catalogo perché trasmette il patrimonio genetico, e quella da cui è stato affittato l’utero, in genere povera e del Terzo mondo, così costa meno».
E sempre per evitare di aderire «surrettiziamente alla pratica dell’utero in affitto», anche il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza Stato-Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga, dà una lettura diversa del «diritto dei bambini che non può essere compresso dal desiderio, sia pur legittimo, degli adulti. La registrazione dell’omogenitorialità - sottolinea - di fatto legittima chi compie pratiche come l’utero in affitto all’estero».