Ansa
Tutto è pronto, almeno per le domande. Dal 2 gennaio si potranno presentare, solo per via telematica, le istanze per la nuova Prestazione universale da 850 euro mensili destinata (in via sperimentale per gli anni 2025-2026) ai soli ultra80enni con limite Isee di 6mila euro annui e in condizioni “gravissime”.
L’Inps, che gestirà il sussidio, ha diffuso ieri una circolare e un comunicato, chiarendo che il nuovo strumento includerà l’attuale l'indennità di accompagnamento da 531 euro (che anzi è una delle condizioni per accedervi) e le prestazioni fornite dagli Ats, le agenzie regionali di tutela della salute. Per fare domanda si dovrà accedere, col proprio Spid o tramite i patronati, al portale dell'Inps e seguire il percorso “Sostegni, Sussidi e Indennità”. La misura è finanziata per ora con 500 milioni (250 per ogni anno), ma non ci sarà un “click day” per arrivare prima: mano a mano che si avranno i requisiti lungo l’anno si potrà fare richiesta. Poiché però la dote attuale basta per sole 25mila persone l’anno, se le istanze dovessero essere superiori questo potrebbe portare poi a una riduzione del contributo. L’Inps ha fatto sapere, infatti, che «provvederà al monitoraggio della spesa per un’eventuale rideterminazione dell’importo mensile della quota integrativa, qualora si verifichi uno scostamento fra il numero di domande pervenute e le risorse finanziarie». La circolare precisa poi che questo bonus comprende una quota fissa, corrispondente all’indennità di accompagnamento, e una integrativa, definita “assegno di assistenza”, per remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza o l’acquisto di servizi di cura e assistenza forniti da imprese qualificate nell’assistenza sociale.
Inoltre - dettaglio importante - i pagamenti non partiranno prima di febbraio: manca ancora un decreto attuativo del ministero del Lavoro. Una volta che questo testo sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si potrà procedere con il versamento del primo assegno mensile. In ogni caso, per avervi diritto serve rispettare una serie di requisiti: innanzitutto gli 80 anni e l’Isee da 6mila euro (rispetto a quello normale, nel nucleo dovrebbero essere compresi solo eventuali coniugi e figli fiscalmente a carico); quindi un livello di bisogno assistenziale gravissimo, valutato agli atti dalla commissione medico-legale dell'Inps, anche in base alle indicazioni fornite dalla commissione tecnico-scientifica; infine la titolarità, appunto, dell'indennità di accompagnamento che, qualora sospesa, bloccherà pure la prestazione integrativa.