giovedì 4 agosto 2016
I​ntervista al ministro: non venga a chiedermi aiuto quando sarà tardi. «Basta ideologie, è ora di costruire gli impianti».
Rifiuti a Roma, Galletti: Raggi faccia il suo dovere
COMMENTA E CONDIVIDI

«Per risolvere il problema dei rifiuti a Roma, che è sempre più preoccupante, non c’è più niente da inventare. Bisogna puntare sulla raccolta differenziata in maniera decisa ma questo non basta se non si fanno gli impianti di trattamento. La sindaca Raggi sa benissimo quello che deve fare. Non può poi venire da me quando le cose saranno ormai degenerate». Così si sfoga il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Ieri ha risposto al question time alla Camera proprio sullo stato della gestione dei rifiuti nella Capitale. Ha confermato «la disponibilità a collaborare col Comune e la Regione» alla quale ha chiesto di «eseguire i dovuti e necessari controlli sulla corretta operatività degli impianti» della città.

 

Ministro cosa fare per evitare di far finire Roma in emergenza?

 

Premetto che io non ho nessuna competenza sullo smaltimento dei rifiuti e nel chiudere il ciclo integrato dei rifiuti. Non sono io che devo realizzare le strutture necessarie. Lì c’è poco da fare. E la Raggi sa benissimo quello che deve fare. Infatti, al di là della preoccupante situazione di queste settimane, c’è un problema strutturale di mancanza di impianti. Io le chiedo di lasciare da parte ogni ideologia e affrontare strutturalmente questo problema. E soprattutto di non venire da me quando le cose ormai sono in stato di superemergenza avanzata. Io questo glielo dico fin dal primo giorno.

 

Già avuto richieste dalla Raggi?

 

No, ancora no. Malgrado la mia disponibilità non ho avuto nessuna interlocuzione con la sindaca. Però lo voglio dire prima, per non dover poi trovarmi, come mi è capitato in questi anni, il problema quando è irrisolvibile. Il mio non è il tavolo dove c’è la bacchetta magica, dove arrivi quando ormai la situazione è degenerata per trovare una soluzione. La Capitale ha bisogno di una seria programmazione. La sindaca Raggi deve avere un piano che abbandoni le discariche da u- na parte e che punti sull’incremento della raccolta differenziata. Ma non basta. L’articolo 35 dello 'Sblocca Italia', dice al presidente della Regione Lazio, Zingaretti e quindi anche alla sindaca Raggi quello che bisogna fare. Impianti, impianti, impianti.

 

Anche i termovalorizzatori?

 

Anche i termova-lorizzatori, perché alla fine il ciclo si chiude così, non si chiude con le discariche. Se l’alternativa alla termovalorizzazione è la discarica a me non piace. Almeno recuperiamo una parte dell’energia e inquiniamo meno. E le discariche tra un po’ ci portano in infrazione perché la direttiva europea non le prevede più.

 

Intanto Roma continua a mandare i rifiuti fuori regione, con costi altissimi. 

 

Non a caso le regioni che non hanno problemi sono quelle che si sono dotate di impianti, e che ora ricevono i rifiuti di quelle che non li hanno. Però non possiamo a chiedere a queste di fare il lavoro delle altre. In emergenza devo dire di aver avuto da loro sempre molta disponibilità, ma deve essere l’emergenza, non l’ordinaria amministrazione, altrimenti c’è qualcosa che non funziona. Le 20mila tonnellate che dalla Puglia vanno in Emilia, la Sicilia che ha bisogno del Piemonte, Roma che manda in Emilia, in Veneto e Friuli, sono dei gran brutti esempi. Tra l’altro ricordo che, come confermato dall’ultimo Rapporto Rifiuti dell’Ispra, Roma Capitale ha costi specifici annui pro capite più elevati rispetto ai valori medi di altre regioni. Per non parlare del rischio di finire anche per questo sotto infrazione europea. E garantire il rispetto delle norme europee tocca proprio a me.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: